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di MIMMO DONVITO
Andava a lavorare nel cuore della notte, è morto sulla strada. E’ il triste destino cui è andato incontro nella notte tra giovedì e venerdì, il 43enne irsinise operaio della Fiat Antonio Altieri, conosciuto da tutti con il diminutivo di Tonino. La sua giovane vita si è infranta al chilometro 101 della Statale 655 Bradanica in prossimità dello svincolo per Fontana Vetere, nel territorio di Genzano di lucania in direzione Foggia. Per colpa di un tragico incidente, capitato contro un mezzo agricolo. Tonino aveva 43 anni, era sposato con Stefania e padre di tre Figli: Enrico 14 anni compiuti propri ieri, Fulvio 11 e Chiara 6 anni. Ancora tutta da accertare la dinamica di questa inconcepibile tragedia, che ha colpito e colto di sorpresa, tutta la cittadinanza irsinese. Antonio è il fratello maggiore di altri due fratelli, vero punto di riferimento di tutta la famiglia, che da sempre si occupano ad Irsina di attività agricole. Era una persona dinamica, coinvolto in tante attività sociali, da sempre impegnato in politica; è stato assessore comunale nella passata amministrazione Amenta a Irsina; candidato a consigliere comunale alle recenti elezioni, prestava la sua attività lavorativa nella Sata di Melfi, nel settore della logistica. Tonino era sempre circondato da tanti amici, animato da un forte senso dei valori cristiani, amava fare politica ponendo al primo posto davanti a tutto, i rapporti di amicizia. Quando parlava del suo gruppo politico, infatti, la sua frase più emblematica, era sempre la stessa: “Siamo un gruppo di amici”. Per Tonino non esistevano barriere e confini a tutto ciò che lo interessava e lo coinvolgeva: metteva tutto insieme: la famiglia, la politica, il lavoro e gli amici. Non amava apparire, o parlare prima che accadessero i fatti, diceva sempre: «Alla gente dobbiamo raccontare i fatti non le parole, se non abbiamo nulla in mano non creiamo illusioni». Tonino è stato tradito proprio da quel grande amore, che nutriva soprattutto nei confronti della sua famiglia. L’altra notte avrebbe potuto assentarsi dal lavoro e prendere un giorno di vacanza in occasione della festa di compleanno del figlio maggiore, ma lui come al solito ha voluto accontentare un po’ tutti: la famiglia e gli impegni di lavoro assunti in fabbrica. L’incidente è capitato al km 101 sulla Ss 655 Bradanica, e le cause che hanno generato il drammatico scontro sono al vaglio degli inquirenti. Da quanto si è appreso, si evince che lo scontro mortale è capitato intorno alle 21.30 di giovedì. La sua auto, una Ford Focus, dopo una lunga frenata s’è schiantata contro un trattore “Jhon Dee”, che procedeva nella stessa direzione. Al momento nessuno azzarda ipotesi, fondamentali saranno le testimonianze, nel caso in cui ci siano, e soprattutto stabilire, se il mezzo agricolo coinvolto, al momento dell’incidente fosse munito di segnalazioni ottiche. Il conducente del mezzo agricolo, sembra sia rimasto illeso. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i carabinieri della stazione di Genzano di Lucania, supportati dalle altre forze di polizia dei paesi limitrofi, i Vigili del Fuoco di Potenza l’Anas e le autoambulanze del servizio di 118 dei paesi limitrofi. Il tratto di strada è rimasto chiuso fino alle ore 8 circa di ieri, in attesa di compiere tutti i rilievi e soprattutto di spostare dalla carreggiata il mezzo agricolo su di un grosso camion arrivato dalla provincia di Potenza per il trasporto del mezzo. La salma di Antonio è stata trasportata nel nosocomio di Venosa, da dove nel tardo pomeiggio di ieri è ritonata a Irsina. I funerali si svolgeranno oggi pomeriggio nella chiesa di Sant’Agostino. Anche se le cause che hanno scaturito questo ennesimo incidente sono tutte d accertare, resta tuttavia la rabbia dei tanti, soprattutto dei pendolari che viaggiano sulla strada Bradanica, tutti i giorni. Infatti, nonostante il lavoro svolto l’anno scorso per il rifacimento del fondo stradale proprio in quel tratto di strada compreso dove è capitato l’incidente, restano ancora tanti i problemi di sicurezza legati alle sorti di questa strada: scarsa illuminazione, svincoli mancanti all’incrocio con altre strade, tratti ancora incompiuti come appunto quello di Spinazzola, questioni da sempre denunciate sulle colonne del Quotidiano.
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