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di PIERO QUARTOMATERA – Una goccia in mezzo al mare. Un bicchiere pieno, o vuoto, solamente per metà. Così imprese e associazioni di categoria sembrano interpretare con una forte prudenza unita ad una malcelata delusione l’avviso pubblico della Regione che finanzia con 80 milioni le aree di Matera, Val Basento e Val d’Agri.
Numeri che si possono leggere in maniera ben diversa se si pensa che delle 21 imprese che hanno chiesto di accedere a finanziamenti nel bando Matera solo tre (A.L., Comer e AQE Srl) li hanno ottenuti, come si può evincere chiaramente nella tabella a lato. Le altre 18 rimangono a bocca asciutta in attesa che arrivino, magari nuove risorse. E rimangono fuori realtà importanti come la Elettromec Magliano che era pronta a creare un nuovo impianto a La Martella, la Daken, la Domar ma anche Takler, Natuzzi, Fmi Sud, Tandoi solo per fare alcuni nomi. E’ per questo che dalla sede materana dell’Api non ci sono stati commenti ufficiali, rinviati probabilmente ad oggi dopo un supplemento di analisi complessiva della situazione. Di certo però è stato inviata una richiesta di incontro urgente al presidente De Filippo e all’assessore Restaino. Proprio perchè evidentemente non c’è una generale soddisfazione sull’esito del bando.
Indiscrezioni molto autorevoli vicine all’Api materana parlano di un forte malumore: «ci aspettavamo una graduatoria che accogliesse almeno il 50 per cento delle domande arrivate alla Regione e anche sui dati dell’occupazione non si arriva certo a oltre mille occupati, forse poche centinaia».
Il dito è puntato soprattutto sulla forte domanda che rimane inevasa rispetto alle richieste. Sedici imprese su 58 per le quali il finanziamento viene coperto. Otto su ventuno per il bando valbasento anche in settori importanti come il chimico-farmaceutico, il fotovoltaico e il biodiesel e sei su sedici nella Val d’Agri con quattro nuovi impianti su sei.
I dubbi e le critiche dal mondo produttivo, sia pur con prudenza e in modo velato, non mancano affatto. Prende una posizione anche Pasquale Lorusso diConfindustria Basilicata da Matera che sottolinea l’importanza delle tante domande presentate e poi anche la necessità di verificare il rispetto delle tempistiche previste per dare concretezza al lavoro che dovranno avviare a breve le aziende e la Regione.
«In un periodo di palese difficoltà dell’economia nazionale e locale, la disponibilità ad investire sul nostro territorio espressa da 58 aziende rappresenta un dato di sicuro rilievo», sostiene Lorusso, «in quanto espressione palese della vitalità del sistema impresa. Tale disponibilità si incrocia con la scelta positiva della Regione Basilicata di mettere a disposizione risorse economiche, sebbene insufficienti rispetto alla richiesta complessiva, destinate proprio al consolidamento del tessuto produttivo regionale e all’avvio di nuove iniziative imprenditoriali».
Pasquale Lorusso commenta così da presidente vicario di Confindustria Basilicata, l’Avviso Pubblico della Regione Basilicata per Val D’Agri, Val Basento e Matera.
«Proprio il numero cospicuo di richieste pervenute, di fatto rende insufficiente la capienza economica messa a disposizione della Regione Basilicata. Per questa ragione, auspichiamo che possano essere studiate tutte le opportunità per destinare ulteriori risorse su questi provvedimenti, al fine di offrire il giusto sostegno a quelle realtà produttive che, oltre a credere nel proprio business, intendono anche sostenere le ragioni dello sviluppo di questa regione ed, in particolare, della provincia di Matera, che più di altre aree della Basilicata ha sofferto gli effetti devastanti della crisi».
Lorusso, inoltre, ha evidenziato il dato positivo connesso “all’appartenenza delle aziende candidate all’Avviso Pubblico a settori ad alto valore aggiunto, come l’energia, il fotovoltaico, l’osservazione della terra, che si affiancano anche ad aziende espressione di settori più tradizionali, come la chimica, la meccanica ed il mobile imbottito”.
In conclusione, il Presidente Vicario di Confindustria Basilicata ha auspicato «il rispetto rigoroso della tempistica nella esecuzione dell’iter previsto dall’Avviso Pubblico, perché nei prossimi giorni possa essere valutata la consistenza finanziaria ed il progetto industriale delle aziende candidate al finanziamento, in modo da poter procedere con passo spedito verso la tanto attesa ripresa produttiva ed occupazionale».
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