3 minuti per la lettura
A Catanzaro è tempo di rimpianti per una stagione bruciata nelle gare decisive. Non è bastata la vittoria al Ceravolo per 4 reti a a 2 nella finale di ritorno dei play off. Il pesante 4-0 incassato in casa della Cisco Roma nella gara d’andata è stato fatale ai catanzaresi che hanno così regalato una promozione che sembrava quasi in tasca alla squadra capitolina. Troppo lo svantaggio da rimontare, eppure ieri il Catanzaro ci ha provato ugualmente con una formazione tutta d’attacco pronta a sfondare il solito 4-3-3 della Cisco. Il Catanzaro va subito all’assalto della porta avversaria e già all’8′ segna il gol del vantaggio con Corapi. Il vantaggio carica ulteriormente il Catanzaro che va vicino al raddoppio al 12’ con una girata di poco fuori di Longoni ed una traversa di Lodi al minuto 17. Nel momento migliore del Catanzaro, però, un ingenuo fallo di reazione costa l’espulsione a Di Cuonzo al 21′. La mazzata abbatte le aquile che infatti beccano il pareggio grazie a Franchini al 34’, ma Corapi non ci sta e dopo soli due minuti ristabilisce le distanze violando nuovamente la porta di Ambrosi. E cinque minuti dopo Montella sigla la tripletta del Catanzaro. Poi allo scadere del primo tempo, sul 3 a 1, l’arbitro Barbeno commette la prima castroneria di giornata convalidando, su segnalazione del guardalinee, un gol in netto fuorigioco del subentrato Lanteri. Davanti all’errore arbitrale Auteri perde la testa e si fa cacciare dal campo. Arbitro ancora protagonista all’11 st quando ignora un evidente fallo di mano di Di Fiordo in area, e al 23′ quando regala un penalty al Catanzaro per un fallo inesistente di Di Fiordo su Montella, che quest’ultimo trasforma nella rete del 4-2, l’ultima del Catanzaro che si lascia così sfuggire la promozione buttando al vento un’intera stagione.
Le contestazioni
Bastano il deprecabile episodio delle dodici croci piantate nei pressi degli spogliatoi e l’uscita dal campo del maggiore azionista Aiello scortato dai Carabinieri a fornire le dimensioni dell’ira dei tifosi nei confronti di squadra e società per l’ennesima disfatta dell’Fc Catanzaro.
Una rabbia a cui si unisce quella dell’attaccante Ciccio Corapi che a fine partita spara a zero sulla dirigenza. «Sono rammaricato per il comportamento dei tifosi – ha adichiarato – io ed i miei compagni non ci meritiamo tutto questo. Abbiamo lottato sempre, ogni giorno, per raggiungere un sogno. E tutto senza una lira in tasca. Sono due anni che facciamo fatica ad arrivare a fine mese. Quelli di oggi, sono i risultati che si raggiungono avendo avuto alle spalle una società inesistente». Lo abbiamo sempre detto, sin dall’inizio della stagione, che questa società era inesistente. Siamo in questa situazione di m… proprio perché mai nessuno ci ha ascoltato. Abbiamo iniziato i play off senza un euro in tasca sapendo che quello che ci diceva la società erano tutte prese in giro, esattamente come era successo nella passata stagione. Una protesta, quella nostra, che non è stata recepita ma che, al contrario, è stata vista come un’umiliazione».
Crisi Societaria
A questo punto inevitabilmente la sconfitta e il fuoco incrociato sulla società avranno certamente delle pesanti ripercussioni sulla crisi societaria. Già il tavolo istituzionale riunitosi ieri sera presso la sede della Provincia ha infatti dato un esito tutto sommato inferiore alle aspettative. L’intento dichiarato dai promotori dell’incontro era infatti quello di passare dalla fase delle promesse a quella dell’effettiva dazione di danaro da parte degli imprenditori. Invece la conta è risultata insufficiente con l’ulteriore novità che la cordata, di cui farebbero parte oltre che Gatto e Speziali, anche Noto, Colosimo, Guglielmo, Figorilli e Galante, si sarebbe detta disposta a contribuire alla salvezza della società giallorossa per un ammontare complessivo di mezzo milione di Euro senza però entrare a fare parte della nuova compagine azionaria.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA