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Un servizio telefonico grazie al quale gli anziani di Marche e Calabria potranno segnalare eventuali abusi subiti a operatori appositamente formati, in grado – se ne verrà ravvisata l’effettiva necessità – di aiutarli. È il progetto, per ora «pilota», ma che mira ad estendersi a tutto il Paese, che l’Inrca (Istituto di ricovero e cura anziani) intende avviare dal prossimo mese di settembre, dopo una campagna pubblicitaria e informativa mirata. L’iniziativa è stata presentata oggi (vigilia della Giornata mondiale per la prevenzione degli abusi sugli anziani) in una conferenza stampa ad Ancona, presenti il dg dell’Inrca Antonio Aprile, il direttore scientifico Fabrizia Lattanzio e il responsabile del progetto Giovanni La Mura.
Il progetto – la cui durata è inizialmente prevista in 15 mesi – nasce sulla scorta dei risultati di uno studio su 628 soggetti di Ancona (358 uomini e 270 donne), di età compresa fra i 60 e gli 84 anni, il 13,4% dei quali ha riferito d’essere stato vittima d’abusi. I valori di prevalenza dello studio indicano, in particolare, che l’11,2% degli abusi riferiti è d’ordine psicologico (aggressioni verbali, insulti, svalutazione del proprio operato, dinieghi, esclusione), il 2,7% d’ordine finanziario (furti, inganni, truffe, sottrazione di beni) e lo 0,8% relativi ad abbandono dei soggetti.
Numeri, quelli dello studio su Ancona, che, secondo altri studi condotti con un approccio di tipo medicale, vanno integrati col dato secondo cui l’80% degli abusi è costituito da casi di contenzione fisica (con legatura a letti e sedie), magari attuata per un’errata paura che gli anziani possano farsi male cadendo. Secondo lo studio dell’Inrca, inoltre, se gli abusi perpetrati dai familiari più stretti (coniuge e figli) risultano pari a circa il 30% dei casi, la gran parte dei casi si deve ad amici, vicini, parenti più lontani. E mentre gli abusi di carattere finanziario hanno come risvolto la denuncia alle forze di polizia, nel caso degli abusi psicologici la tendenza è quella di lasciar correre.

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