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di ANTONELLA CIERVOMATERA – L’ASSESSORE regionale all’ambiente Agatino Mancusi non ama le interviste telefoniche, temendo fraintendimenti sulle sue dichiarazioni.
L’eccezione è legata alle recenti notizie sul trasferimento di 4392 tonnellate di rifiuti nella discarica di Matera, provenienti dal Bacino centro del potentino.
Le disposizioni della regione hanno provocato un vespaio di reazioni e “costretto” l’assessore a derogare dalle sue abitudini in tema di comunicazione pubblica.
«I provvedimenti che sono stati presi dalla Regione BAsilicata dipendono da un’emergenza che risolveremo entro pochi mesi.
Prima di predisporre un’ordinanza, gli uffici di Potenza e Matera si sono incontrati più volte, hanno verificato le disponibilità in base alle quali abbiamo proceduto.
Sono rimasto molto meravigliato dalla presa di posizione del sindaco di Matera (che non ha confermato la disponibilità ad accogliere i rifiuti per «L’impossibilità nelle attuali condizioni di ospitare rifiuti provenienti da altri comuni» ma ha chiesto un incontro urgente al presidente De Filippo, ndr.) perchè gli uffici hanno concordato unanimemente le decisioni da prendere senza affogare nessuna discarica.
A Matera sarebbe arrivato un camion al giorno dall’1 luglio e non dall’1 giugno; per questa ragione – prosegue Mancusi – comuni come Lauria, Tricarico, Salandra, Pisticci hanno messo a disposizione le discariche.
Tutto questo in attesa di risolvere definitivamente il caso-rifiuti in Basilicata che è una regione per bene.
I nostri uffici, comunque, stanno già predisponendo provvedimenti che metteremo in campo da qui a qualche mese.
E’ necessaria una terapia radicale per giungere ad una soluzione.
Se la situazione della discarica di Matera era nelle condizioni descritte dal sindaco, non mi è dato sapere; io sapevo ben altro. Sapevo che dai rilievi effettuati dai tecnici, la capienza era di 70 mila metri cubi.
Con i rifiuti che sarebbero arrivati a Matera, alla fine del semestre la città avrebbe avuto una capienza ulteriore di 50 mila metri cubi senza, per questo, vedere ridotta la sua disponibilità.
Se sono subentrati altri problemi che nessuno ha evidenziato, io mi fermo ai dati che ci sono stati forniti prima del provvedimento».
Mancusi chiarisce l’obiettivo dell’azione regionale che non intende mettere a rischio le disponibilità delle strutture che sono state coinvolte dalla delibera n. 109173 del 31 maggio scorso ma, al tempo stesso, tiene a precisare che il problema va risolto all’interno dei confini territoriali lucani.

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