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«Grazie all’abbattimento delle tasse d’ancoraggio è stato scongiurato il rischio della Maersk di abbandonare il porto di Gioia Tauro». È quanto emerso nel corso di una riunione convocata dall’Autorità portuale. Alla riunione hanno preso parte il presidente della Port Authority, ing. Giovanni Grimaldi, il Segretario Generale, dott. Carmelo Maccarone; il dott. Michele Mumoli, raccomandatario della Msc; Alberto Latella di Agenzia Le Navi di Msc; Antonio Suraci di Maersk Line – Gioia Tauro; Lorenzo Piatti di Maersk Line Italia e Carmine Crudo della MCT. Per le sigle sindacali: Domenico Laganà; Michele Guerrisi; Floccari Ilaria e Larocca Salvatore della Filt Cgil; Giuseppe Rizzo dalla Uil; e Aloisio Sigilli e Demetrio Casciano dallla Fit-Cisl. «Il provvedimento – è scritto in una nota – adottato dall’Autorità Portuale di Gioia Tauro, al fine di dare un concreto sostegno all’attività del porto e per stimolare la conseguente crescita dei volumi dei traffici, ha già avuto i suoi positivi effetti. Da tutti i soggetti presenti alla riunione è giunto un grande plauso al provvedimento della Port Authority che, grazie al proprio sacrificio, ha fatto scattare un immediato riscontro positivo sui movimenti dei traffici nello scalo calabrese». Dopo aver manifestato un vivo apprezzamento per la scelta dell’Autorità Portuale, Lorenzo Piatti, responsabile di Maersk Line Italia, ha dichiarato che la riduzione degli organici, in corso in questi giorni, non deve far pensare ad una chiusura su Gioia Tauro. «Al contrario – ha detto – è prevista una crescita dei volumi che, comunque, non può essere al momento quantificata numericamente. Del resto la scelta di abbattere le tasse di ancoraggio è stata valutata con grande interesse dalla direzione centrale di Copenaghen. Allo stesso tempo, però, esiste un problema rispetto alla produttività del terminal che deve garantire di essere capace di reggere un eventuale e futuro aumento dei traffici». Nell’illustrare lo scenario internazionale, Piatti ha inoltre chiarito che Port Said e Algeciras hanno gli indici di produttività operativa più elevati di Gioia Tauro. Dal canto suo Carmine Crudo della Mct, nel ribadire la positività della scelta adottata dall’Autorità Portuale, ha, altresì, aggiunto che non è possibile, vista la crisi generale internazionale, fare delle previsioni numeriche sui movimenti. «Allo stesso tempo – ha chiarito – credo che tra gli elementi che rendono competitivi il porto di Gioia Tauro, nello scacchiere internazione del transhipment, vada inserita con certezza la capacità produttiva e professionale del porto e delle sue maestranze». Grande plauso al provvedimento di abbattimento delle tasse è stato manifestato da Alberto Latella della Msc. Con dati alla mano, ha dichiarato che lo scorso mese la Msc ha registrato un aumento dei traffici pari al 10% che sarà raddoppiato nel prossimo mese. «L’impegno assunto con l’Autorità Portuale di aumentare i traffici del 20% – ha dichiarato Latella – sarà mantenuto e lo renderemo costante per tutto l’anno». Dal canto suo il presidente della Autorità Portuale, ing. Giovanni Grimaldi si è detto vivamente soddisfatto per aver riscontrato i positivi effetti generati dal provvedimento assunto. «E’ naturale – ha aggiunto – che continueremo a monitorare i movimenti. Dal nostro sacrificio ci attendiamo un incremento costante anche per il futuro». Nella riunione, naturalmente, i rappresentanti delle sigle sindacali hanno posto sul tavolo della discussione il problema degli esuberi di personale nell’organico di Maersk Line. Nel corso della riunione, è stato reso noto che delle tre unità, interessate dagli incentivi all’esodo, un lavoratore ha trovato adeguata collocazione in Msc. A tale proposito, in coro, i sindacati hanno manifestato l’esigenza di comprendere quali siano le scelte politiche della Maersk: «Vogliamo sapere con certezza – ha detto Salvatore Larocca della Cgil – se, nella sfida futura del Porto di Gioia Tauro, potremo contare su Maersk». Del resto, è stato evidenziato da Giuseppe Rizzo della Uil: «Che non è possibile pensare, da una parte, di godere degli sconti, generati dall’abbattimento delle tasse d’ancoraggio, e dall’altra continuare a licenziare personale». È stata, quindi, avanzata la richiesta dei sindacati alla Maersk di diminuire le unità lavorative a rischio esodo da due a una. La riunione si è conclusa con la dichiarazione del Segretario Generale dott. Carmelo Maccarone. «La scelta di abbattere le tasse – ha spiegato – deve trovare risposta positiva in termini di aumento dei traffici. Con grande ottimismo abbiamo concepito questo provvedimento, perchè abbiamo creduto che le linee di navigazione fossero pronte a comprendere il messaggio e lo traducessero in termini di aumento dei loro traffici su Gioia Tauro. È naturale che nella verifica trimestrale di bilancio dovremo far quadrare i conti. Dal controllo dei numeri, quindi, ci dovrà essere una corrispondenza tra il nostro mancato introito e l’aumento dei movimenti delle navi nel porto. Altrimenti ci troveremo di fronte ad un danno erariale e saremo costretti a rivedere le nostre scelte».

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