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di PIERANTONIO LUTRELLI
Comizio show, domenica scorsa a Marconia, del sindaco di Pisticci, Michele Leone. Dopo la mostra tematica sull’operato dell’amministrazione comunale nei tre anni di mandato, il colpo a sorpresa del primo cittadino, che come un aereo da guerra, ha volato basso sulla testa dei suoi avversari interni, come se volesse far vedere loro la potenza del motore, ma senza sganciare alcuna bomba. Si tratta dei consiglieri Ianuzziello, Gallo, Nicola Panetta, Mazzei e Scazzariello, guidati dalla regia politica del vice sindaco, Domenico Lazazzera, che in questo momento ha “soffiato” al detentore naturale, il bravissimo Giovanni Mastronardi, la palma di leader della “opposizione”. Sentiamo cosa ha detto il primo cittadino a coloro, che hanno subordinato l’approvazione del bilancio di previsione a quella del Regolamento urbanistico e altre cose. «Le questioni poste dai cinque consiglieri sul Regolamento urbanistico -ha detto- sono soltanto una scusa, perché nessuno più del sindaco vuole approvarlo. Certamente, il voto su questo atto non può essere messo in relazione con il voto sul bilancio, che abbiamo bisogno di approvare per dare continuità alla nostra azione amministrativa». Poi l’accerchiamento verso il presidente del Consiglio, Giovanni D’Onofrio, «diventato l’oggetto del desiderio», vicino al gruppo Lazazzera. «Ti invito a convocare il consiglio comunale (che è stato convocato ieri per lunedì 7 giugno, ndr) al più presto. -ha suggerito- In quel contesto ognuno si assumerà le sue responsabilità, i cinque consiglieri potranno esprimere la loro opinione e dire se vogliono votare o meno questo documento, a prescindere dalle richieste poste, perché sono solo delle scuse di cui non voglio sentirmi prigioniero». Poi il Pdl: «E’ un partito -ha continuato Leone- che non mi entusiasma. Stavo bene in Forza Italia, poi è venuto questo partito unico, dove accade che i coordinatori cittadini (Lazzazera e Nicola Panetta ndr), scrivano manifesti contro il sindaco, che pure è del Pdl e dove si verifica che alcuni consiglieri del Pdl pongono delle pregiudiziali alla loro stessa maggioranza. Insomma mi sembra un partito impazzito, tanto autolesionista da attaccare se stesso e, pertanto, fuori da ogni logica ed elementare regola politica, fino al punto di sconfinare nel suicidio». Intanto, proprio il voto di D’Onofrio potrebbe dare ai dieci voti consiliari di cui dispone Leone il placet aritmetico per la continuazione amministrativa. Anche se il sindaco si è detto pronto a valutare la possibilità di essere sostenuto da maggioranze alternative. «E’ una scelta -ha spiegato- da prendere per il bene di una comunità, che non può permettersi un lungo commissariamento. Infatti, siamo in una fase storica delicatissima. Bisogna risolvere i problemi della caserma della Compagnia dei carabinieri, perché il finanziamento ministeriale promesso e tanto decantato e sventolato non c’è più, e quello del Commissariato di Polizia. Il proprietario delle sedi che ospitano queste strutture ha chiesto di liberare gli edifici attraverso un’azione giudiziaria, che è in corso e il prefetto non è intenzionato a resistere a tali azioni in quanto comporterebbe delle responsabilità. Pertanto, rischiamo di perdere, in un solo colpo, due importanti istituzioni che hanno fatto la storia di questo paese: Compagnia dei Carabinieri e Commissariato di Polizia a vantaggio di altri territori. E poi -ha concluso- ci sono le questioni relative al Regolamento urbanistico e all’assegnazione del Distretto della salute». Sulla vicenda è intervenuto il coordinatore del Pdl nonché consigliere comunale, Nicola Panetta: «Se il sindaco ritiene che le nostre richieste siano pretestuose -ha detto- ce le accordasse e noi dimostreremo, ancora una volta, la nostra serietà e il rispetto degli impegni e non avremo alcun problema ad approvare il bilancio». D’altra parte non diciamo nulla di nuovo, anzi basta andare a vedere il contenuto del documento della richiesta di verifica fatta al sindaco nel 2008 e firmata anche dai consiglieri, Giannone, Caravita oltre che da noi cinque e dal presidente D’Onofrio».
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