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SALVATORE Margiotta, onorevole lucano del Pd, si è riscoperto un portafortuna della sua squadra del cuore: «Una sorta di scommessa con altri due miei amici. E’ dagli ottavi di finale, contro il Chelsea che seguo tutte le partite in casa della Champions dell’Inter. Poi il Cska, poi il Barcellona. Non potevo mancare a Madrid». Dove, per la verità, Margiotta c’è arrivato col fiatone: «Quattro ore di ritardo del volo. Siamo atterrati alle 19.30 e siamo arrivati allo stadio dieci minuti prima del via. Il Bernabeu era stracolmo e ho avuto un impatto indimenticabile». Ed ancora qualche altra considerazione del vissuto e sul futuro: «Una partita indimenticabile, ai gol di Milito si è scatenata una festa incredibile. E poi anche all’esterno, nelle strade di Madrid con tanti capannelli di interisti e tedeschi un po’ sconsolati, ma che hanno riconosiuto la legittima superiorità nerazzurra. Mi ha sorpreso la civiltà nei festeggiamenti per strada». Insomma una gioia mai vissuta prima: «Avevo un anno, l’ultima volta. spero di non dover ancora attendere tanto», afferma Margiotta che in prospettiva dice: «Adesso senza Mourinho sono un po’ preoccupato. Sarà difficile sostituirlo». Ma la gioia per il successo spagnolo resterà comunque indelebile.

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