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di PAOLO OROFINO
Sullo sfondo della megatangente di due milioni e quattrocentomila euro per la realizzazione di un parco eolico di Isola Capo Rizzuto c’è pure un successivo incontro ad Isernia, avvenuto nel dicembre del 2006, in cui i rappresentanti di un’azienda del settore, avrebbero manifestato la disponibilità a versare un ulteriore quota, e precisamente il 20% a megawatt sviluppato, per ogni impianto eolico realizzato in Calabria. Durante la riunione più volte sarebbe stato fatto il nome di Giancarlo D’Agni, per via del suo stretto legame con Nicola Adamo, all’epoca dei fatti incriminati assessore regionale alle Attività produttive. Tutto è riportato nelle carte dell’inchiesta sul business dei parchi eolici in Calabria.
“Abbiamo avuto pure in incontro ad Isernia – riferisce ai pm il supertestimone – io, Malomo, Stefano Casale, e Francesco Calvelli, c’era (omissis) e (omissis). Siamo stati trattati, credetemi, come Totò Riina. Come siamo arrivati si pigliano i telefonini, li spengono, cacciano le batterie e le vanno a buttare sopra ad un tavolo a qualche venti metri”. Così gli inquirenti vengono a sapere di questo incontro. A seguire sono state disposte verifiche di riscontro alle rivelazioni del teste. E facendo un controllo sui tabulati telefonici è risultato che i cellulari delle persone indicate dal testimone il giorno della suddetta riunione si trovavano effettivamente nella zona di Isernia.
“Noi personalmente non abbiamo pagato a nessuno – afferma il superteste a verbale – ha pagato con un’unica tangente, che era quella di Isola di Capo Rizzuto. l’ingegnere (omissis), in più, poi, (omissis) pretendeva che dei famosi trentacinquemila euro che noi dovevamo prendere da lui, cedevamo il 20% a D’Agni nella misura di settemila e cinquecento euro a megawatt”.
Dopo il buon esito dell’autorizzazioni per il parco di Isola Capo Rizzuto, secondo quanto riferisce il superteste, c’era bisogno di un nuovo intervento per altri parchi eolici da realizzare sul territorio calabrese.

“LA MADRE DI TUTTE LE RIUNIONI”.
Ma c’è di più. L’attenzione della magistratura ad un certo punto si rivolge su altro incontro che sarebbe avvenuto a Lamezia Terme, verso la fine del 2005, fra l’allora governatore Agazio Loiero, Nicola Adamo, Diego Tommasi, in quel periodo assessore regionale all’Ambiente e Giancarlo D’Agni.
Nell’occasione sarebbero state concordate “le linee guida” del piano eolico regionale. Piano, poi deliberato a gennaio del 2006, da cui sarebbero stati rimossi alcuni vincoli paesaggistici, rispetto alla bozza originaria che era stata presentata nel 2005 da equipe di esperti incaricati dalla Regione. E ancora una volta il teste chiave a svelare certi retroscena. «Il piano eolico – dichiara il supertestimone – non passava se non trovavano un accordo. Le linee guida – ha aggiunto – sono state cambiate di comune accordo da Nicola, dal Presidente, da Diego Tommasi e da Lemma. Poi il testimone parla della riunione in questione. «L’appuntamento – specifica – era stato fatto in una villa, fra Catanzaro, fra Lamezia e Vibo, e mi ha detto (si riferisce a Giancarlo D’agni, ndc) che erano presenti questi qua.»
Proprio D’Agni avrebbe riferito al teste di questa riunione. «Loiero, Nicola Adamo, Mimmo Lemma, Giancarlo D’Agni e Tommasi» ripete il teste, elencando le persone che avrebbero preso parte all’incontro. «Chiaramente – ha puntualizzato – c’era anche l’autista loro, però Giancarlo ha fatto parte proprio della riunione.»
Gli investigatori danno molta importanza a tale incontro. «Viene rievocata la “madre” di tutti gli accordi – scrivono sull’informativa, a corredo delle dichiarazione del teste – ovvero la notoria riunione in una villa tra Catanzaro, Lamezia Terme e Vibo Valentia, verosimilmente villa (omissis) nel corso del quale furono, nel contempo, approntate le famose linee guida in maniera tale da favorire gli investimenti già in corso di interesse a compiacenti multinazionali del settore energetico.» E come D’Agni era l’uomo di Nicola Adamo, ricostruiscono gli inquirenti, Antonio Speziale era quello di Loiero. Il nome di Speziale, come pure quello di Loiero, viene citato molto volte nell’informativa della pg. Per esempio si fa riferimento «alla vicenda riguardante l’ingegnere Antonio Speziale che, per mezzo della Energy srl di cui è amministratore unico, con la fattiva collaborazione dell’on. Nicola Adamo e Giancarlo D’Agni, sarebbe subentrato nella gestione dei parchi eolici progettati dalla Cesp Calabria srl, anche per conto di un altro illustre rappresentante istituzionale: il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero.»

LA TESTIMONIANZA DEL DIRIGENTE DEL DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE AMBIENTALI
Il dirigente regionale Giuseppe Graziano, ascoltato dai pm, si è detto sorpreso delle modifiche apportate al piano eolico.
Ecco cosa ha riferito: «La delibera relativa alle linee guida del piano eolico è stata predisposta all’Ambiente dal vecchio dirigente generale Domenico Lemma, rispetto alla quale io conservo ancora la copia agli atti. Sulla “camicia”, ovvero il fascicoletto che contiene la delibera, sono indicate informazioni circa il relatore in giunta e vi è anche la relazione tecnica sulla delibera sottoscritta dal dirigente che la propone. Da quando è stata consegnata a quando è stata deliberata mi è stato riferito che è passato circa un mese e la versione finale è cambiata. Quando ho letto la delibera rimasi sorpreso che non erano state vietate, per la predisposizione di parchi eolici, le zone Zps (zone a protezione speciale, ndc) mentre lo erano nella bozza predisposta dai collaboratori citati, per come dagli stessi riferitomi. L’interesse per cui è intervenuta questa modifica della bozza, o della delibera, pare dipendesse da una volontà politica per come riferitomi da questi ragazzi.»
Il mancato divieto per le zone a protezione speciale ha destato parecchi sospetti. Lo stesso Dirigente regionale forniva pure «ulteriori, concordanti, elementi probatori in merito alla genesi delle più volte citate linee guida, sia per quanto riguarda i riferimenti temporali entro i quali è avvenuta la loro realizzazione, sia, soprattutto, per ciò che concerne i protagonisti che ne hanno determinato il contenuto iniziale, e poi, quello radicalmente modificato (emblematica – si rimarca nell’informativa – risulta la circostanza della possibilità di realizzare impianti eolici in zone di protezione speciale) oggetto di approvazione e pubblicazione ufficiale.

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