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E’ slittato al 2 luglio prossimo l’inizio dell’udienza preliminare nel corso della quale il gup di Catanzaro dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura nei confronti di 38 persone imputate nell’inchiesta Poseidone su presunti illeciti nella gestione della depurazione in Calabria. Stamani, infatti, era previsto l’avvio dell’udienza ma a causa di difetti nelle notifiche agli imputati, il gup Maria Rosaria Di Girolamo non ha potuto fare altro che rinviare.
L’inchiesta Poseidone fu avviata nel 2005 dall’ex pm Luigi De Magistris, adesso europarlamentare di Idv, al quale fu revocata dall’allora procuratore Mariano Lombardi dopo l’invio di una informazione di garanzia al senatore Giancarlo Pittelli. Lombardi motivò la sua decisione con il fatto di non essere stato informato preventivamente dell’informazione di garanzia. L’inchiesta fu poi affidata al sostituto procuratore Salvatore Curcio e successivamente al procuratore aggiunto Borrelli ed al sostituto Petrolo.
Tra gli imputati per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio ci sono, tra gli altri, l’ex presidente della Regione Calabria, Giuseppe Chiaravalloti (in foto), del centrodestra; l’ex assessore all’ambiente della stessa Giunta, Domenico Basile, e l’ex subcommissario per l’emergenza ambientale, Giovambattista Papello.
La rinchiesta di rinvio a giudizio è stata firmata dal procuratore aggiunto, Giuseppe Borrelli, e dal sostituto Paolo Petrolo che hanno contestato, a vario titolo, le accuse di associazione per delinquere, concussione, falsità ideologica, truffa e turbativa della libertà degli incanti.

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