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I carabinieri di Reggio Calabria hanno arrestato Giovanni Amato, 35 anni, e Patrizio Morello, 20, per tentata estorsione, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Dopo il furto di un’autovettura nel centro della città di proprietà di C.E., quest’ultimo avrebbe ricevuto una telefonata dei malviventi nella quale si chiedeva, per la restituzione dell’auto, il pagamento di 700 euro. L’appuntamento era stato fissato presso le palazzine di via Ciccarello.
All’incontro si sono presentati due militari in borghese immediatamente avvicinati da un uomo che aveva detto di essere in possesso dell’autovettura chiedendo il pagamento dei 700 euro per la restituzione. Per provare il possesso del mezzo l’uomo, poi identificato in Morello, aveva fornito il certificato di proprietà dell’auto in originale. A quel punto i militari lo hanno bloccato. I militari sono stati persino circondati da una decina di complici che erano nelle vicinanze e poi da altre persone di etnia rom presenti nei cortili delle palazzine adiacenti.
Grazie all’arrivo immediato dei rinforzi, mentre Morello era riuscito a guadagnare la fuga aiutato dai complici, è bloccato uno degli aggressori, Amato. Grazie all’intervento delle pattuglie in supporto la situazione era stata riportata alla normalità, mentre si svolgevano o le ricerche di Morello che ins erata si è consegnato ai militari facendo sapere loro di trovarsi in Arghillà, dove poi è stato tratto in arresto. Entrambi gli arrestati sono accusati di tentata estorsione, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. I due sono stati associati alla casa circondariale di Reggio Calabria.

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