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Perquisizioni domiciliari in 17 città italiane sono state eseguite da agenti della polizia postale e delle comunicazioni su disposizione della Procura della Repubblica di Catania nei confronti di 18 indagati per divulgazione di materiale pedo-pornografico su Internet.
Al centro dell’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Rocco Liguori, l’acquisizione e la diffusione sul web di video di pornografia infantile utilizzando il software di file sharing eMule.
Accertamenti sono in corso per risalire ai luoghi della produzione dei filmati per identificare le vittime degli abusi. Le indagini sono state condotte dal compartimento della polizia postale della Sicilia Orientale di Catania, ed erano state avviate dopo una denuncia dell’associazione Meter. Gli investigatori hanno anche agito sotto copertura su Internet con il coordinamento del Centro nazionale di contrasto della pedo-pornografia on-line (Cncpo) di Roma. Le città interessate dalle perquisizioni sono state: Alessandria, Ancona, Bologna, Brescia, Brindisi, Cremona, Cuneo, Lecco, Macerata, Milano, Napoli, L’Aquila, Reggio di Calabria, Crotone, Rimini, Udine e Vercelli.

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