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La Guardia di Finanza, su disposizione della Procura della Repubblica di Crotone, hanno effettuato decine di perquisizioni in vari istituti scolastici della Calabria e nelle abitazioni di dirigenti scolastici e titolari di società private che sarebbero coinvolti in una truffa da due milioni di euro sulla fornitura di materiale informativo e arredi per ufficio.
Si tratta della prosecuzione dell’indagine condotta dal sostituto procuratore della Repubblica di Crotone Pierpaolo Bruni che nel mese di giugno dello scorso anno aveva portato alla luce l’esistenza di un sistema fraudolento attraverso il quale il dirigente del Centro servizi amministrativi di Crotone, ora Ufficio scolastico provinciale, Luigi Leone, 68 anni, nativo di Reggio Calabria ma catanzarese d’adozione, avrebbe fatto confluire ingenti somme di denaro pubblico a favore del figlio.
Secondo l’accusa tutti gli acquisti di materiale informatico o d’ufficio, di arredi o di cancelleria venivano effettuati dai dirigenti di numerosi istituti scolastici del crotonese, quanto meno compiacenti, presso due società delle quali era titolare Giuseppe Leone, 39 anni, di Catanzaro, figlio del coordinatore del Csa, dal quale, peraltro, provenivano gli appositi finanziamenti. In quella occasione sono state iscritte sul registro degli indagati venti persone con le accuse, a vario titolo, di associazione per delinquere, turbativa d’asta, abuso d’ufficio, truffa, frode in pubbliche forniture, falso e peculato.
Indagine che ora si estende anche alle province di Catanzaro, Cosenza e Vibo Valentia dove questa mattina la Guardia di finanza sta eseguendo perquisizioni e sequestro di documentazione. Perquisizioni che riguardano, in particolare, quindici persone, tra dirigenti scolastici e titolari di aziende private, nonchè la sede della società «The brain hardware» di Catanzaro, gli uffici di presidenza e le segreterie dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, Dipartimento di scienze mediche, dell’istituto per Geometri e Ipsia ‘Prestià di Vibo Valentia, dell’istituto comprensivo ‘Vivariense’ di Squillace (Cz), dell’istituto superiore ‘G. Malafarina’ di Soverato, dell’VIII Circolo (ora istituto comprensivo ‘M. Preti’) di S. Maria di Catanzaro, dell’istituto comprensivo ‘Corrado Alvarò di San Pietro a Maida.
L’ESITO DELLE PERQUISIZIONI
Cappucci, collari, grembiulini e tutto il materiale necessario per la celebrazione dei riti massonici è stato rinvenuto nel corso delle perquisizioni effettuate questa mattina dai militari della Guardia di finanza. Il materiale massonico è stato rinvenuto nell’abitazione di una delle persone coinvolte nell’indagine, Fortunato Lodari, 42 anni, di Catanzaro, titolare della società ‘The Brian hardware srl’, indagato per turbativa d’asta e truffa.
Il ruolo della massoneria nell’assegnazione fraudolenta degli appalti per la fornitura di materiale informatico e di arredo alle scuole del crotonese era già emerso a giugno dello scorso anno, quando nella perquisizione dell’abitazione dell’ex dirigente dell’ufficio scolastico provinciale di Crotone, Luigi Leone i finanzieri trovarono altro materiale massonico e, soprattutto, un elenco di nominativi di persone appartenenti ad una loggia massonica denominata «Collegio provinciale di rito simbolico italiano Phoenix Oriente di Catanzaro».
Tra quei 22 nomi compariva anche quello di Fortunato Lodari, ciò che secondo gli inquirenti confermerebbe, appunto, il doppio vincolo che univa le persone coinvolte nella frode delle forniture scolastiche. Dagli accertamenti disposti dal sostituto procuratore della Repubblica di Crotone Pierpaolo Bruni, titolare dell’indagine, è emerso peraltro che la loggia «Phoenix» non è denunciata presso alcuna autorità competente come previsto dalla legge e pertanto deve essere considerata una loggia coperta. Nell’elenco dei 22 nominativi figurano titolari di società, avvocati, architetti, funzionari della pubblica amministrazione.
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