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Un giovane, Marco Umberto Caporale, di 21 anni, ha ucciso nella tarda serata di ieri a Catanzaro la madre, Maria Concetta Sacco, di 53 anni. Il giovane è stato arrestato poco dopo. L’omicidio si è consumato mentre i due si trovavano nella cucina della loro abitazione, nel quartiere Lido. Il padre del giovane, un impiegato in pensione, era uscito di casa, mentre la sorella maggiore si trovava nella sua stanza ed è accorsa in cucina dopo avere sentito le urla della madre.
Per uccidere la madre Marco Umberto Caporale ha utilizzato un forchettone ed un grosso coltello da cucina, con i quali l’ha colpita ripetutamente alla gola, al torace ed in altre parti del corpo. La morte di Maria Concetta Sacco è stata istantanea. La vittima era un’insegnante elementare, mentre l’omicida è uno studente. Il movente dell’omicidio, secondo quanto è emerso dalle prime indagini, sarebbe da collegare ad un raptus di follia. Marco Umberto Caporale soffriva da tempo di problemi di depressione ed aveva frequenti liti con i familiari.
La RICOSTRUZIONE DEI FATTI
Nella tarda serata di ieri, ai Carabinieri è giunta una telefonata con la quale si segnalava una violenta lite in famiglia in una zona del quartiere Lido, all’inizio di via Lungomare. La centrale operativa dei Carabinieri ha inviato sul posto le due pattuglie radiomobili a diposizione e quella della stazione di Catanzaro Lido.
I militari, giunti sul posto in pochi minuti, hanno trovato la porta dell’appartamento aperta, il corpo esanime di una donna riverso a terra con una copiosa fuoriuscita di sangue. Con la vittima c’erano il marito, Franco Caporale, 62 anni, pensionato Telecom, e la figlia Emanuela, 27, terrorizzati e sotto schock, insieme ad alcuni vicini. L’unico figlio maschio della coppia, Marco, 21 anni celibe, incensurato, era barricato nella sua camera da letto. Per prevenire eventuaili intenti suicidi del giovane i Carabieniri hanno sfondato la porta della cameretta trovando l’omicida con le mani alzate, in stato confusionale, con la maglietta e le braccia ancora sporche del sangue materno.
Vicino aveva un forchettone pure intriso di sangue, piegato dalla forza dei colpi. La vittima, insegnante alla scuola elementare del porto nel quartiere marinaro, era stata colpita più volte in più punti dal figlio colto da un improvviso raptus omicida, mentre, apparentemente in tutta tranquillità, i due conversavano in cucina. Il fendente mortale è stato assestato con il forchettone all’altezza della giugulare.
Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, nella tarda serata di ieri, era giunta sull’ utenza telefonica 112 di pronto intervento una telefonata con la quale si segnalava una violenta lite in famiglia in una zona del quartiere Lido, all’inizio di via Lungomare.La centrale operativa dei Carabinieri ha inviato sul posto le due pattuglie radiomobili a diposizione e quella della stazione di Catanzaro Lido. I militari, giunti sul posto in pochi minuti, hanno trovato la porta dell’appartamento aperta, il corpo esanime di una donna riverso a terra con una copiosa fuoriuscita di sangue. Con la vittima c’erano il marito, Franco Caporale, 62 anni, pensionato Telecom, e la figlia Emanuela, 27, terrorizzati e sotto schock, insieme ad alcuni vicini. L’unico figlio maschio della coppia, Marco, 21 anni celibe, incensurato, era barricato nella sua camera da letto. Per prevenire eventuaili intenti suicidi del giovane i Carabieniri hanno sfondato la porta della cameretta trovando l’omicida con le mani alzate, in stato confusionale, con la maglietta e le braccia ancora sporche del sangue materno. Vicino aveva un forchettone pure intriso di sangue, piegato dalla forza dei colpi. La vittima, insegnante alla scuola elementare del porto nel quartiere marinaro, era stata colpita più volte in più punti dal figlio colto da un improvviso raptus omicida, mentre, apparentemente in tutta tranquillità, i due conversavano in cucina. Il fendente mortale è stato assestato con il forchettone all’altezza della giugulare. Il ragazzo, sempre secondo i militari,si è reso conto di quanto accaduto solo quando, accompagnato dai carabinieri, ha varcato le porte del carcere. (AGI) Adv 061058 MAG 10 (AGI) – Catanzaro, 6 mag. – Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, nella tarda serata di ieri, era giunta sull’ utenza telefonica 112 di pronto intervento una telefonata con la quale si segnalava una violenta lite in famiglia in una zona del quartiere Lido, all’inizio di via Lungomare.La centrale operativa dei Carabinieri ha inviato sul posto le due pattuglie radiomobili a diposizione e quella della stazione di Catanzaro Lido. I militari, giunti sul posto in pochi minuti, hanno trovato la porta dell’appartamento aperta, il corpo esanime di una donna riverso a terra con una copiosa fuoriuscita di sangue. Con la vittima c’erano il marito, Franco Caporale, 62 anni, pensionato Telecom, e la figlia Emanuela, 27, terrorizzati e sotto schock, insieme ad alcuni vicini. L’unico figlio maschio della coppia, Marco, 21 anni celibe, incensurato, era barricato nella sua camera da letto. Per prevenire eventuaili intenti suicidi del giovane i Carabieniri hanno sfondato la porta della cameretta trovando l’omicida con le mani alzate, in stato confusionale, con la maglietta e le braccia ancora sporche del sangue materno. Vicino aveva un forchettone pure intriso di sangue, piegato dalla forza dei colpi. La vittima, insegnante alla scuola elementare del porto nel quartiere marinaro, era stata colpita più volte in più punti dal figlio colto da un improvviso raptus omicida, mentre, apparentemente in tutta tranquillità, i due conversavano in cucina. Il fendente mortale è stato assestato con il forchettone all’altezza della giugulare. Il ragazzo è stato portato nel carcere di Catanzaro.
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