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Sono poco meno di 10 mila, dallo scorso 25 aprile, le firme raccolte in Calabria nell’ambito della campagna referendaria per la ripubblicizzazione del servizio idrico promossa dal Forum nazionale dei movimenti per l’acqua e che vede tra i promotori anche il coordinamento calabrese acqua pubblica «Bruno Arcuri».
Le sottoscrizioni, per l’esattezza 9.470, sono distribuite uniformemente su tutto il territorio regionale con 3.380 firme nella provincia di Cosenza (1.540 nella sola area urbana); 1250 in quella di Reggio, circa 1.000 a Vibo e 2.000 a Crotone e 1840 a Catanzaro (con oltre 1.200 firme solo a Lamezia).
«Il risultato è tanto più sorprendente – è scritto in una nota del coordinamento calabrese – se si considera che l’organizzazione della raccolta è avvenuta passando da associazioni, movimenti e comitati non strutturati organicamente sul territorio, ma comunque capillarmente diffusi in una rete che ha saputo tessere un consenso di assoluto rilievo e trasversale: si pensi ad esempio alle richieste di adesione di diversi circoli del PD, la qual cosa dovrebbe essere ulteriore elemento di riflessione per i vertici regionali del partito, che ha sostenuto negli anni la Sorical arrivando ad esprimerne perfino l’attuale presidente».
«La campagna tuttavia è ancora agli inizi. L’obiettivo – prosegue la nota – è 700mila firme in tutta Italia, 24mila solo in Calabria. La raccolta firme, che ricordiamo promuove tre referendum, per fermare la privatizzazione dell’acqua, aprire la strada della ripubblicizzazione ed eliminare i profitti dal bene comune acqua, andrà avanti fino al mese di luglio con banchetti diffusi in gran parte dei 409 comuni calabresi».
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