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«Occorre essere tutti uniti a difesa della libertà e dei diritti dei lavoratori». Queste le parole del segretario generale di Reggio Calabria della Cgil, Francesco Alì, nell’annunciare la manifestazione promossa per lunedì 26 aprile contro «il disegno del governo che è pronto a varare una misura – sostiene Alì – che limiterebbe pesantemente i diritti dei lavoratori e che ripropone il tentativo di aggirare l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori».
«Il nostro presidio simbolico – aggiunge – è previsto alle 10 davanti alla Prefettura di Reggio Calabria. Sarà l’occasione per discutere con il Prefetto quanto il nostro sindacato sta denunciando da mesi, e cioè gli effetti gravissimi sulla vita e i diritti dei lavoratori che sarebbero introdotti da questa vera e subdola ‘controriforma’ contenuta nel disegno di legge a firma del ministro Sacconi rinviato alle Camere nelle scorse settimane, per le dovute modifiche del testo, dal Presidente della Repubblica Napolitano per i gravi vizi di incostituzionalità riscontrati già da prima denunciati dalla Cgil e da giuristi, magistrati e costituzionalisti che ne avevano lanciato l’allarme».
Secondo Alì, «il ddl del Governo, fra i 50 articoli ed i 140 commi di cui è composto, nonostante le prime modifiche in Commissione Lavoro, rimane uno strumento che mortifica i diritti dei lavoratori perchè fin dall’atto dell’assunzione vengono preventivamente definite le condizioni a cui il lavoratore dovrà attenersi in caso di controversia limitando il ricorso all’arbitrato. Si tratta, dunque, di una proposta di legge sbagliata che la Cgil contrasterà sino a che il testo che uscirà dal Parlamento non verrà profondamente modificato, anche ricorrendo per via contrattuale, legale e costituzionale. In una fase così delicata attraversata dal nostro Paese, ci batteremo con tutte le nostre forze per difendere i diritti dei lavoratori e per ridare speranza e futuro a milioni di lavoratori, precari e disoccupati e per contrastare il tentativo di limitare la portata d’azione del Ccnl e di rendere sempre più ricattabile la parte debole dei contraenti il contratto di lavoro, e cioè il lavoratore».
Alì rivolge dunque un appello «a tutti i partiti e alle forze democratiche ad unirsi ed a ricominciare a parlare del merito delle questioni, dei problemi delle persone in carne ed ossa ed a sostenere la battaglia della Cgil e di tutti i lavoratori partecipando al presidio di lunedì».
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