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SI allunga fino ad Aosta l’ombra noir di Danilo Restivo, unico indagato per la morte di Elisa Claps, la ragazza di Potenza scomparsa 17 anni fa i cui resti sono stati trovati a metà del marzo scorso nel sottotetto di una chiesa del capoluogo lucano. E lambisce un altro mistero irrisolto con protagonista una giovane: la valdostana Erika Ansermin, sparita a 27 anni, senza lasciare traccia, il 20 aprile 2003, dieci anni dopo l’omicidio di Potenza. Della giovane, di origine coreana, adottata da una famiglia aostana, Restivo conservava sul proprio pc una foto, scaricata da un sito informativo italiano.
L’immagine era stata scovata dalla polizia britannica, nell’ambito di un indagine su un altro delitto, quello della sarta Hether Barnett, che abitava di fronte alla casa inglese dove Restivo si è trasferito. A chiedere ora alla Procura di Aosta, competente per il giallo di Erika, una verifica sugli eventuali collegamenti tra il protagonista del mistero di Potenza e la scomparsa del 2003 sono gli avvocati torinesi Stefano Castrale e Federico Morbidelli, legali della sorella di Erika, Elisa Ansermin. «Della foto trovata sul pc di Restivo parla una nota della Dia di Salerno presente nel fascicolo sul caso Ansermin – spiega l’avvocato Castrale – ma non ci risulta che sia stata fatta alcuna verifica in tal senso. Andrebbero invece fatti degli approfondimenti visto che le strade di Erika e Restivo potrebbero essersi incrociate sia a Milano, sia in Inghilterra». La richiesta dei legali è all’esame della procura aostana: «Stiamo verificando gli atti – ha spiegato il procuratore capo Marilinda Mineccia – siamo consapevoli che le indagini erano state molto approfondite, ma ovviamente non c’è nessun problema a fare ulteriori accertamenti». Erika Ansermin scomparve il giorno di Pasqua del 2003. L’ultima persona a vederla fu una commessa della videoteca Blockbuster di Saint Christophe, alle porte di Aosta.

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