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di Fabio Amendolara

POTENZA – Eliana De Cillis, l’amica di Elisa Claps, una delle ultime persone a vederla in vita il 12 settembre del 1993, è stata risentita dagli investigatori.
Sul suo interrogatorio gli investigatori mantengono il massimo riserbo. Dopo il ritrovamento dei resti di Elisa nel sottotetto della chiesa della Trinità sono sorti nuovi interrogativi. La testimonianza di Eliana aiuta a stabilire l’orario in cui probabilmente è stato commesso l’omicidio.
E’ stata lei a riferire di quell’appuntamento, alle 11,30, con Danilo Restivo, dietro la chiesa della Trinità.
Ed è stata lei a dire che Restivo voleva darle un regalo per la promozione.
Eliana è stata processata per false dichiarazioni. Quelle dichiarazioni, però, come anticipate qualche giorno fa dal Quotidiano, oggi vanno rilette. Perché dopo il ritrovamento dei resti di Elisa nella chiesa della Trinità hanno un valore e un peso diverso.
Ecco, dai verbali dell’epoca, cosa ha raccontato Eliana. «Ho visto per l’ultima volta Elisa alle 11,30 di domenica 12 settembre, quando ci siamo lasciate davanti al Bar Nuovo, lei per raggiungere Danilo Restivo nelle vicinanze della chiesa della Trinità, io per andare alle cabine telefoniche in piazza Prefettura per telefonare al mio ragazzo. Nego decisamente la circostanza di essere stata con Elisa intorno alle 12,45 in via Mazzini. Dalle 11,30 non ho più visto Elisa, ma ho atteso davanti alle cabine fino alle 12,45, in quanto alle 12,50 sono andata a citofonare a casa di Elisa per chiedere se fosse tornata a casa».
Qui sorge il primo problema per Eliana. Ci sono due testimoni: Adelaide ed Emilia Masella. Adelaide è andata a scuola con Elisa ed Eliana. Emilia è sua madre. Entrambe descrivono con precisione l’abbigliamento di Elisa ed Eliana. E aggiungono che Eliana era su un motorino Piaggio. Eliana, invece, racconta di essere uscita a piedi. E di aver lasciato il motorino nel garage di casa quella mattina. Ma, purtroppo per Eliana, la descrizione di Adelaide ed Emilia Masella è precisa. Lei ed Elisa erano vestite proprio come le descrivono nei loro verbali Adelaide ed Emilia. Chi mente?
Mentre tornava verso via Pretoria da via Mazzini Eliana incontra un altro testimone dell’inchiesta sulla scomparsa di Elisa: Massimo Carlucci. Dice Eliana: «Sono tornata in via Pretoria passando dalla chiesa di San Michele, dove ho incontrato Massimo Carlucci, al quale, a distanza, ho chiesto se avesse visto Elisa. Mi ha risposto di non averla vista». Carlucci, invece, dirà alla polizia di aver visto Elisa uscire dalla chiesa della Trinità. Perché?
Dice ancora Eliana: «Mi sono diretta quindi verso le cabine telefoniche dove sono rimasta fino alle 14,00, guardando attentamente lungo via Pretoria e nella piazza per vedere se passasse Elisa. Sono certa che non è passata da lì, altrimenti l’avrei vista». Aveva ragione. Elisa è rimasta in chiesa. Per 17 anni. La polizia però contesta a Eliana questi particolari: «Elisa è stata vista dalle 13,35 alle 13,45 prima vicino la Trinità, poi in via 4 novembre». Ma Eliana insiste: «Confermo di non aver più visto Elisa dalle 11,30 pur avendo prestato molta attenzione. E nessun altro testimone può averla più vista dopo le 11,30. Perché Elisa a quell’ora era in chiesa. E lì è rimasta per 17 anni.

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