X
<
>

Share
3 minuti per la lettura

di SALVATORE SANTORO
POTENZA – Si fa nottata per la giunta. Giornata febbrile ieri per la scelta dei nuovi assessori regionali. Incontri, riunioni, blitz telefonici e messaggi incrociati sono proseguiti per tutto il giorno. E alla fine c’è stata l’accelerazione che potrebbe risultare definitiva per la chiusura dei giochi. Nel palazzo della Regione infatti, i ragionamenti al momento della chiusura del giornale sono ancora nel vivo.
L’intenzione è quella di andare ad oltranza per tentare di ufficializzare la nuova giunta nella mattinata di oggi. Ma non è semplice. Perchè da un lato c’è la ferma volontà da parte del presidente della giunta, Vito De Filippo e del segretario regionale del Partito democratico, Roberto Speranza di formare un esecutivo con un profilo diverso dal passato e soprattutto con donne in giunta. Anche tre se possibile.
Dall’altro lato però, c’è la resistenza di chi propone idee diverse più conservative. In buona sostanza da un lato De Filippo ha immaginato una squadra di assessori tutti rinnovati rispetto alla giunta uscente con nomi come Rosa Mastrosimone dell’Idv, Attilio Martorano ex presidente di Confindustria, Vilma Mazzocco dell’Api e altri non assessori nella scorsa legislatura dall’altro lato c’è chi come Vincenzo Santochirico chiede il rispetto degli equilibri elettorali e di partito. E poi ci sono i partiti della coalizione che ripropongono nomi già noti alle cariche assessorili. E’ il caso della Sel: la proposta del partito è per Gianni Rondinone ma al primo piano del palazzo della Regione chiedono il nome di una donna o di un esponente non ex assessore.
Ma il principio secondo cui si muove Speranza del Pd è questo: tutti siano pronti a rinunce personali per dare un nuovo volto alla Basilicata del futuro. Non può in buona sostanza il segretario del Pd chiedere un sacrificio alle ambizioni dei suoi (Marcello Pittella, Vincenzo Viti, Santochirico stesso, Gennaro Straziuso) per poi accontentare chi fuori dal Pd chiede il bis. Insomma rinnovamento a tutti i costi. In questa situazione è rottura con i I Popolari uniti che nel pomeriggio di ieri hanno comunicato ufficialmente di non essere disponibili a stare nella prossima giunta regionale. Antonio Potenza segretario regionale Pu e assessore uscente alla Sanità ieri ha convocato la Direzione del proprio partito. Alla fine è stato redatto un documento da cui si evince che i Popolari non ci stanno all’idea di nuova giunta regionale che sta maturando. Ai Popolari è stato chiesto in buona sostanza una seconda opzione oltre alla riconferma di Potenza. Ma la seconda opzione non esiste. I Popolari come è noto da giorni sono contrari a qualsiasi altra ipotesi che non garantisca prima il completamento della riforma sanitaria avviata proprio negli ultimi due anni. La posizione è netta da parte di Antonio Potenza: «Cambiare tutto ora vuol dire perdere tempo e non voler affrontare i problemi che attanagliano i cittadini».
Ma problemi (come dettagliato nell’articolo sotto ndr) ci sono anche nella parte materana del Pd. In buona sostanza però chi rimane sereno è il solo Erminio Restaino che non essendo mai stato assessore nella scorsa legislatura conserva intatte le possibilità di entrare in giunta.
In definitiva per quanto riguarda i nomi che potrebbero comporre l’esecutivo “dell’innovazione” ci sono delle novità. Innanzitutto il Pd potrebbe dirottare su un solo assessore: Restaino. Poi un esterno che dovrebbe essere Attilio Martorano. Non Giuseppe Carriero direttore generale di Confindustria che ieri si è affrettato a comunicare: «Non entro in giunta», come invece era stato riportato da altri giornali locali.
Per l’Idv, che con la rinuncia del Pd sarebbe difficile insistere sul secondo assessore, rimane sempre in pole Mastrosimone. E’ sempre indecisione Udc tra Agatino Mancusi e Vincenzo Ruggiero che potrebbe risolversi con un accordo di staffetta tra i due a metà legislatura. Rimarrebbero due caselle: una per l’area dei partiti di centro e uno per la sinistra. Il profilo ricercato per entrambe le postazione è di genere. Davanti a tutti quindi Mazzocco dell’Api e una tra una rosa di nomi di sinistra che potrebbe spaziare tra Rosa Rivelli, Giovanna Galeone e altre.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE