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di Vittorio Laviano
MELFI – Con l’accusa di porto e detenzione di armi clandestine e munizioni i carabinieri della compagnia di Melfi hanno tratto in arresto l’autotrasportatore campano di 46 anni, Filomeno Colucci. L’uomo, in transito nella zona industriale di San Nicola di Melfi, aveva abbandonato il suo autoarticolato per fuggire a piedi ad un controllo dei militari dell’Arma che lo hanno immediatamente raggiunto ed immobilizzato nei campi adiacenti le fabbriche dell’indotto Sata. L’episodio ha chiaramente insospettito i carabinieri che a bordo del grosso camion hanno sequestrato armi, munizioni, quattro telefoni cellulari ed un ricetrasmettitore del tipo scanner utilizzato per intercettare le frequenze radio delle forze di polizia. Le indagini erano state coordinate dalla procura di Avellino. Dopo l’arresto dell’uomo in quel di Melfi, gli uomini dell’arma del comando provinciale di Avellino hanno effettuato una perquisizione anche nell’abitazione del padre di 78 anni a Sirignano, un comune irpino al confine tra le zone del Baianese e il Vallo di Lauro, dove hanno sequestrato due fucili di precisione muniti di cannocchiale prodotti nella ex Jugoslavia e nella ex Cecoslovacchia, centinaia di cartucce ed anche una bomba carta. Le armi, in perfetto stato di conservazione, saranno esaminate dai carabinieri del Ris di Roma per verificare il loro eventuale utilizzo nei fatti di sangue avvenuti nella zona. Stanno dunque producendo i primi ottimi risultati le attività di controllo del territorio di carabinieri e polizia, intensificate in città dopo i recenti eventi delittuosi che si sono verificati nell’area del Vulture. Sul camion, di proprietà di una ditta di autotrasporti di San Gennaro Vesuviano, gli uomini del capitano, Antonio Contente hanno rinvenuto una pistola calibro 7,65 con caricatore, un revolver calibro 3,57 con sei proiettili, due pistole a salve, un coltello a serramanico. Soprattutto il revolver è un’arma con grossa capacità di fuoco e come la pistola, meno potente, aveva matricola abrasa. Sono due le ipotesi che ora stanno vagliando gli inquirenti. Filomeno Colucci, sebbene abbia dimora a Pesaro, vive a Baiano in una zona tradizionalmente a forte vocazione delinquenziale. Ecco perché si indaga negli ambienti della camorra cui il quarantaseienne campano potrebbe essere affiliato. Ancora più preoccupante è la seconda ipotesi che sta spingendo i carabinieri a verificare se per caso Filomeno Colucci non fosse giunto in Basilicata con il compito di consegnare quelle armi a qualcuno. La brillante operazione portata a termine dai carabinieri della compagnia di Melfi, in collaborazione con i colleghi del Nucleo operativo e radiomobile, conferma il momento delicato che si sta vivendo nell’area del Vulture. Le recenti estorsioni subite da alcuni commercianti di Melfi, due ragazzi proprietari di un bar hanno subito l’incendio delle proprie autovetture, impongono la massima allerta delle forze di polizia che stanno lavorando alacremente per evitare pericolosi incrementi di reati legati al racket. L’autotrasportatore della provincia di Avellino, arrestato nel pomeriggio di mercoledì 14 aprile scorso, è stato associato presso la casa circondariale di Melfi dove attualmente si trova a disposizione della competente autorità giudiziaria.

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