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La strage di Duisburg, che ha rappresentato il momento culminante della faida di San Luca che per anni ha visto contrapposta la cosca dei Pelle-Vottari con quella dei Nirta-Strangio, approda nell’aula della Corte d’assise di Locri. Da domani inizierà il processo che vede imputato Giovanni Strangio, accusato di essere stato l’ideatore ed uno dei responsabili della strage di ferragosto 2007, quando furono uccise sei persone. I magistrati della Dda di Reggio Calabria, che rappresenteranno l’accusa, chiederanno di poter riunire il processo per la strage di Duisburg con quello attualmente in corso nei confronti di una quindicina di persone accusate di essere affiliate alle cosche di San Luca. Tra gli imputati ci sono anche i presunti mandanti ed esecutori dell’omicidio di Maria Strangio, cugina di Giovanni, uccisa il giorno di Natale del 2006. Secondo l’accusa, Giovanni Strangio avrebbe ideato la strage in Germania per vendicarsi dell’assassinio della cugina. Una delle vittime della strage, Marco Marmo, era sospettato, infatti, di essere il responsabile dell’omicidio di Maria Strangio. Secondo quanto è emerso dalle indagini, obiettivo dell’agguato in cui morì la donna era, in realtà, suo marito, Giovanni Nirta, considerato uno dei capi della cosca. Giovanni Strangio, 31 anni, è detenuto dal 13 marzo 2009 dopo essere stato arrestato ad Amsterdam dalla squadra mobile di Reggio Calabria in collaborazione con la polizia olandese ed estradato in Italia nel maggio successivo. L’11 febbraio scorso, la squadra mobile ha arrestato, a San Luca, altre due persone, che, secondo l’accusa, parteciparono alla strage, Sebastiano e Giuseppe Nirta, di 39 e 37 anni, entrambi legati a Strangio. Per i due non c’è stato ancora il rinvio a giudizio, ma non è escluso che la loro posizione possa poi approdare nello stesso processo in cui viene giudicato Strangio. All’individuazione dei presunti autori della strage in Germania gli investigatori italiani, in collaborazione con quelli tedeschi, sono giunti attraverso una serie di intercettazioni telefoniche e testimonianze raccolte a Duisburg. Le sei vittime della strage di Ferragosto, portata a termine davanti il ristorante «da Bruno», furono Sebastiano Strangio, di 39 anni, titolare del locale; i fratelli Francesco e Mario Pergola, di 20 e 22 anni, che lavoravano nel ristorante; Marco Marmo, di 25; Tommaso Venturi, di 18, e Francesco Giorgi, di 17, tutti ritenuti dagli investigatori appartenenti o vicini alla cosca Pelle-Vottari.

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