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Alessandro Sarti e Caterina Nicita, i genitori di Sara Sarti (in foto), la bambina di 5 anni morta il 25 agosto dello scorso anno nell’ospedale di Locri per un presunto caso di malasanità, hanno scritto al Procuratore generale di Reggio Calabria, al Procuratore di Locri, al Csm ed al Ministro della Giustizia chiedendo che l’inchiesta sulla morte della bimba venga affidata ad un pm diverso da quello che la sta conducendo.
Nell’inchiesta sono indagati quattro medici, tre dei quali in servizio all’ospedale di Locri.
«Le relazioni dei nostri consulenti – scrivono Caterina e Alessandro Sarti – asseriscono che, senza margini di dubbi, la responsabilità di tre dei quattro medici indagati è totale ed è causa unica e diretta della morte di nostra figlia. Al di là delle consulenze tecniche, invochiamo il buon senso: Sara dopo tre giorni di vomito e fortissimi dolori addominali non è stata nemmeno visitata dalla pediatra di turno all’ospedale di Locri che si rifiutò di ricoverare la bambina, limitandosi a palparle l’addome, senza svolgere di fatto una visita medica che possa definirsi tale e senza compiere alcun accertamento diagnostico, mandandola a casa con un sedativo. Il giorno dopo sara è orrendamente morta dopo ben sei ore di rianimazione continua con adrenalina e defibrillatore, ma se fosse stata ricoverata il giorno prima, ci dicono i nostri consulenti, oggi sarebbe qui con noi». «Anche dopo aver visionato le nostre consulenze di parte – dicono i genitori di Sara nell’esposto ai Procuratori, al Ministro ed al Csm – il pm Sgueglia non ha richiesto il rinvio a giudizio degli indagati, ma un incidente probatorio per procedere ad un’ulteriore perizia medica. Siamo veramente sconfortati. Come se tutto ciò non fosse già orribile, abbiamo appreso appreso che la mattina del 5 marzo scorso la pediatra è stata ricevuta da sola dalla pm Sgueglia per circa mezz’ora. Questo è un fatto di estrema gravità».

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