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E’ iniziato con la costituzione di parte civile dei familiari del giovane Massimiliano Citriniti il processo in Corte d’assise per Cosimo Berlingieri e Gianluca Passalacqua, catanzaresi di etnia rom, di 44 e 23 anni, imputati per l’omicidio pluriaggravato dello studente universitario di 24 anni, ucciso con una stilettata al cuore il pomeriggio del 22 febbraio scorso fuori dal Centro commerciale «Le Fornaci», a Catanzaro. In aula, nel palazzo di giustizia di Catanzaro, c’erano il padre ed il fratello maggiorenne di Massimiliano, che da oggi sono ufficialmente parte nel processo assistiti dall’avvocato Francesco Gambardella (che rappresenta anche la madre della vittima), accanto al pubblico ministero Simona Rossi. Dall’altra parte, accanto alla cella in cui erano rinchiusi i due imputati, c’erano i loro difensori, gli avvocati Gregorio Viscomi Salvatore Staiano, e Francesco Catanzaro. Dopo l’ammissione dei mezzi di prova, sono stati subito sentiti alcuni degli agenti che quel 22 febbraio intervennero nell’immediatezza dell’omicidio. I poliziotti hanno ripercorso quei concitati momenti e le primissime attività, che li condussero proprio a casa di Cosimo Berlingieri – segnalato da qualcuno che ne aveva riconosciuto l’auto -, dove la moglie di quest’ultimo affidò loro il figlio minorenne, ammettendo subito che era stato coinvolto nello scontro avvenuto alle «Fornaci». Il ragazzo diciassettenne, che è anche cognato di Passalacqua, è già stato giudicato con rito abbreviato e condannato in primo grado a 14 anni e 15 giorni di galera, poi scontati a 10 anni dalla Corte d’appello ad un anno esatto di distanza dal delitto. Entrambi finirono in manette a poche ore dall’omicidio, mentre Cosimo Berlingieri fu raggiunto da un’ordinanza di custodia in carcere poco più di un mese dopo, poichè la Polizia mise assieme una quantità di indizi, poi riscontrati, che secondo l’accusa dimostrerebbero la sua presenza sul luogo ed al momento del fatto (tutti e tre si trovano ancora sottoposti a custodia cautelare). L’omicidio di Citriniti avvenne a seguito di un banale scherzo di Carnevale, che la vittima avrebbe fatto spruzzando della schiuma in faccia al minorenne rom condannato, e che avrebbe dato vita ad una lite iniziata dentro al centro commerciale, e ripresa all’esterno più tardi, dove il 24enne è stato ucciso, sempre secondo le accuse, dopo essere stato bloccato da diverse persone che lo hanno aggredito. Tra queste persone, secondo l’accusa, ci sarebbero stati Cosimo Berlingieri e Gianluca Passalacqua, rinviati a giudizio il 10 febbraio scorso. Il processo a loro carico riprenderà il 25 maggio con l’audizione dei medici legali, di altri periti ed agenti di pg, nonchè del fratello della vittima, tutti testi d’accusa.

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