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Il Consiglio di Stato ha annullato lo scioglimento del Consiglio comunale di Amantea (Cs) disposto con decreto del Presidente della Repubblica del 4 agosto 2008 su proposta del Ministro degli Interni e della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
A darne notizia è l’avv. Giacomo Carbone di Catanzaro che assieme agli avvocati Andrea Reggio D’Aci e Luigi Manzi ha presentato i ricorsi del sindaco e di alcuni componenti della giunta avverso la sentenza di primo grado emessa dal Tar di Catanzaro che aveva rigettato l’impugnativa degli amministratori.
Il consiglio comunale di Amantea era stato sciolto in seguito ai risultati dell’inchiesta «Nepetia» sulla scorta dei quali la Prefettura di Cosenza aveva ravvisato il pericolo di infiltrazione mafiosa all’interno dell’ente comunale, che si sarebbe manifestata in particolare nell’ambito della gestione dell’area portuale. Contro il provvedimento di scioglimento del Consiglio era stato presentato un ricorso in cui, spiega l’avv. Carbone «il sindaco e i componenti della giunta comunale evidenziavano come l’operato della Giunta fosse stato caratterizzato dalla massima trasparenza e legalità, e da una serie di iniziative che avevano evidenziato la volontà politica di eliminare ogni disservizio cittadino ed ogni possibile contiguità con la criminalità organizzata. In primo grado, tuttavia, i giudici amministrativi di Catanzaro, pur dando atto di tale volontà politica, non avevano ritenuto che il ricorso fosse meritevole di accoglimento. Al contrario il Consiglio di Stato, con dispositivo del 30 marzo 2010, ha accolto la tesi dei ricorrenti, che così hanno potuto vedere riconosciuta non soltanto una linea di discontinuità politica con le precedenti amministrazioni, ma anche che il loro operato fosse improntato all’osservanza ed al perseguimento dei principi di legalità e trasparenza dell’agire amministrativo».
Tra le 39 persone arrestate nell’inchiesta denominata “Nepetia» c’era anche l’assessore comunale Tommaso Signorelli, all’epoca del Pd, che nelle ultime elezioni regionali si è candidato nelle liste dei Socialisti Uniti-Psi a sostegno del candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti.
Signorelli non è stato poi eletto. Sulla candidatura di Signorelli è scoppiato un caso che ha animato la campagna elettorale. Poche ore dopo la presentazione delle liste, infatti, è stato lo stesso Scopelliti a intervenire per chiedere che venissero messi fuori due candidati “non graditi» facendo proprio i nomi di Signorelli e di un altro candidato presente nella lista «Noi Sud’’, Antonio La Rupa, figlio del consigliere regionale uscente Franco, già sindaco di Amantea e indagato nella stessa inchiesta. Antonio La Rupa ha successivamente annunciato il ritiro dalla competizione. Signorelli, nelle elezioni di domenica e lunedì scorsi, ha ottenuto proprio ad Amantea 1.289 preferenze.
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