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Per la quinta volta restituirà la sua tessera elettorale, e non andrà dunque a votare, Giuseppe Pelle, un non vedente di Locri che esprime in questo modo la sua protesta contro il mancato abbattimento delle barriere architettoniche. Non è la prima volta che Pelle esprime la sua protesta contro quello che definisce «l’immobilismo delle istituzioni sul problema delle difficoltà che devono sopportare i disabili nella loro vita quotidiana». Nell’agosto del 2004 Pelle s’incatenò per una notte ai piedi del monumento a Nosside sul lungomare di Locri. Pelle, in una nota, fa riferimento, in particolare, «alla segnaletica stradale posta ad altezza della faccia, marciapiedi con elevati dislivelli laterali senza protezione ed invasi da siepi, rottami e detriti di varia natura, cani randagi, automobili parcheggiate selvaggiamente sulla sede riservata ai pedoni, tombini scoperti e senza alcuna protezione. Tali problematiche – dice – sono state ampiamente e chiaramente esposte alle istituzioni di Locri da oltre sei anni, ma ad oggi nulla è stato fatto». Secondo Pelle, «per risolvere tali problematiche, che non interessano esclusivamente i disabili ma l’intera cittadinanza, non sono necessarie leggi speciali o ingenti investimenti. E’ sufficiente applicare le norme del Codice della strada ed avere buona volontà e senso civico». Giuseppe Pelle, nel giugno del 1976, perse un occhio ed una mano a causa dello scoppio di un residuato bellico. Quindici anni dopo subì la perdita della vista anche dell’altro occhio sempre per le conseguenze dello scoppio dell’ordigno bellico.

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