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di ROSSELLA MONTEMURRO
HA invitato gli studenti del primo anno del liceo scientifico “Dante Alighieri” ad andare oltre la divisa e a non vederla come un ostacolo affinché quella di ieri mattina, nell’aula magna, diventasse una chiacchierata amichevole. Il capitano Paolo Sambataro, comandante della Compagnia dei carabinieri di Matera, ha colpito nel segno, catturando l’attenzione dei ragazzi per circa due ore in una lezione sull’educazione alla legalità che ha spaziato su varie tematiche, dalla droga alla violenza al bullismo.
«Potete considerarmi come un fratello maggiore al quale chiedere consigli», ha esordito il capitano, dimostrando che basta poco per rompere la diffidenza dei quattordicenni e riuscire ad entrare in sintonia con loro.
Per il dirigente scolastico del liceo scientifico Osvaldo Carnovale, l’incontro ha voluto fornire una mappa della società civile per poter muoversi con sicurezza.
«State attraversando un’età di transito molto delicata, state abbandonando la fanciullezza per entrare nel mondo degli adulti. – ha affermato il capitano Sambataro – In questo groviglio ci sono persone adulte che possono approfittare della vostra fragilità approcciandovi e tentando di portarvi nel mondo della droga o dell’alcolismo. Alcuni vostri coetanei hanno già pregiudicato il loro futuro».
«La droga – ha aggiunto – vi verrà offerta come una sostanza che ha un obiettivo unico: rendervi esuberanti, distrarvi, garantirvi rapporti sociali più brillanti. La droga invece vi isola, disgrega la coscienza, l’identità personale, vi pregiudica il mondo lavorativo. Se assumete sostanze stupefacenti il vostro futuro lo buttate: le conseguenze sono devastanti. Quando un ragazzo ha problemi di tossicodipendenza, la società gli chiude le porte, non c’è la possibilità di vero recupero o reinserimento sociale».
Tra gli argomenti affrontati dal capitano, anche il bullismo e la violenza: «E’ una violenza squallida quella commessa verso persone che non si possono difendere: gli anziani, le donne, i diversamente abili e i bambini».
Infine, il comandante della Compagnia dei carabinieri di Matera ha messo in guardia i ragazzi sulle insidie di Internet: «Non sono solo le truffe ma la pedofilia, la pedopornografia, la prostituzione minorile. Usando le chat, non sappiamo mai chi c’è dall’altra parte. Chattate nei cortili e nelle piazze che è molto meglio: – ha concluso il capitano – gli amici veri sono quelli che abbiamo conosciuto per strada».
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