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Frode nell’esecuzione di contratto pubblico e furto aggravato: sono queste le accuse a carico di tre fratelli, Giorgio, Rocco e Vincenzo Calarco, responsabili, a vario titolo, della Caledil Sas (poi Costruzioni Musarra Srl). Per Giorgio Calarco, il maggiore dei tre, si sono aperte le porte del carcere mentre per gli altri due, Rocco e Vincenzo, la misura prevista è stata quella degli arresti domiciliari. Secondo l’accusa, i tre, affidatari di un subappalto per la sistemazione del Torrente Catona nell’ambito dei lavori di realizzazione della variante di collegamento S.Lucia-S.Roberto della Ss 670 , avrebbero artificiosamente rallentato i lavori per eseguire, all’interno dell’alveo del torrente, attività di scavo e movimento di inerti in maniera largamente eccedente lo scopo dei lavori autorizzati. I tre fratelli, eludendo i controlli dell’Anas, e con l’acquiescenza dell’impresa appaltatrice, avrebbero asportato, senza alcuna autorizzazione, enormi quantitativi di materiali inerti dall’interno del torrente stesso, andando ad incidere pesantemente sull’equilibrio idro-geologico dell’intera area. Gli uomini dell’Arma , hanno seguito l’andamento dei lavori lungo le rive del torrente e, mimetizzati tra la vegetazione, il percorso degli automezzi che caricavano grosse quantità di ghiaia, pietrisco e sabbia, fondamentali per l’integrità naturalistica del sistema del torrente. I materiali venivano stoccati all’interno di un’area nella disponibilità dei fratelli in località «Musarra» per poi essere rivenduti come lecitamente ricavati. Secondo gli accertamenti dei Carabinieri, questi materiali finivano nei cantieri delle opere del comprensorio di Villa S. Giovanni (Rc) e nella realizzazione del porticciolo turistico in costruzione nella cittadina.
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