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ACERENZA – Lo hanno cercato per ore nelle acque della diga di Acerenza. Per effettuare le operazioni di ritrovamento del cadavere ieri pomeriggio è giunta anche una squadra di sommozzatori di Vigili del Fuoco da Taranto. Poi, quello che fin dalle prime ore era apparso come uno strano caso di scomparsa, si è risolto in un tragico suicidio.
Il corpo senza vita di V. A. è stato ritrovato in un casolare abbandonato, una vecchia masseria in parte immersa nella diga, che, quando quest’ultima è piena, viene completamente ricoperta dall’acqua. L’uomo di circa 40 anni, e che viveva ad Acerenza con la moglie e i suoi figli, si è impiccato all’interno del vecchio edificio.
Tutto è partito da una segnalazione ai carabinieri di Acerenza fatta partire dalla famiglia dell’uomo: V. A. da lunedì sera non era più tornato a casa.
Poi, quando la sua auto, una Y 10 vecchio modello, colore verde scuro, è stata ritrovata vicino ai bordi del piccolo invaso a pochi chilometri dal centro abitato, il brutto presagio è diventato quasi una certezza.
I carabinieri hanno mobilitato i Vigili del Fuoco di Potenza che hanno fatto pervenire sul posto due mezzi e un gommone, da subito utilizzati per le ricerche.
In attesa dell’arrivo della squadra specializzata partita da Taranto, giunta nei pressi della diga a metà pomeriggio. Ma dopo circa un’ora il corpo dell’uomo è stato trovato all’interno del casolare.
La notizia ha lasciato sgomento e addolorato l’intero paese dove A. V., di professione autista, era conosciuto come una persona tranquilla, che non aveva mai mostrato particolari problemi. Una vita umile e semplice la sua. Quella di un uomo molto sensibile ma senza colpi di testa. Forse, a condurre l’uomo al gesto estremo, qualche problema di ordine economico o familiare. A. V. lascia la moglie e quattro figli. Sul corpo dell’uomo verranno effettuate ulteriori indagini per accertare con precisione le cause della morte.
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