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di ANTONELLA CIERVO
L’ESERCITO pacifico che sostiene Salvatore Adduce è composto anche da 40 moschettieri. Li ha presentati così ieri, al cinema comunale, Franco Stella che con la sua lista sostiene il candidato sindaco.
Solo un piccolo albero di arance divide i due sul palco. Del resto il percorso è comune e va verso il recupero del senso di sfiducia della città dopo tre anni immobili «Senza che nulla sia cambiato – esordisce Adduce. Come già accaduto a Franco Stella, che solo un anno fa con la sua lista e un risultato significativo, divenne presidente della Provincia, anche Adduce si appresta a ricoprire un ruolo di responsabilità, impegno, lavoro. Turismo, occupazione, innovazione sono i temi forti sui quali non si derogherà e che hanno fermato negli ultimi anni la città costretta sotto il peso dell’immobilismo e dell’inattività. «Dove erano i parlamentari di centrodestra quando ci scippavano 30 milioni di euro? – si chiedono .
«Mi sento già il sindaco di questa città – aggiunge il primo, non senza guardarsi indietro riferendosi al mix esplosivo che c’è stato a Matera con un centrodestra che, «Se dovesse arrivare secondo al ballottaggio, si metterebbe d’accordo con gli altri e farebbe lo stesso imbroglio di tre anni fa». La maratona elettorale ha ritmi frenetici ma il suo eloquio non è ripetitivo nè monotono e Franco Stella è un partner ideale che non si fa pregare e chiarisce le idee ai maligni dell’ultim’ora. «La lista Stella non fa voto disgiunto. Adduce è già il nostro sindaco». Nell’aria c’è la notizia del ricorso al Tar delle due liste che sostengono Angelo Tosto. «Se ci sono gli elementi, perchè non offrire questa opportunità? – commenta il presidente della Provincia – siamo in democrazia, spetta agli elettori scegliere». Alla polemica sui volti noti della politica, tornati a presentarsi anche con la lista Stella, aggiunge: «Sono un valore aggiunto. Ex amministratori e consiglieri dimostrano che la società civile può essere presente». Sul caso-Tosto, Adduce aggiunge: «Non vedo cosa possa cambiare dal punto di vista della proposta». La presa di posizione di Idv rispetto all’azione di Napolitano? «Il Presidente non poteva che firmare il decreto ma la responsabilità è tutta in capo del Governo che lo ha adottato. E’ l’ennesima dimostrazione dell’ida grossolana che questo premier ha delle leggi e del rispetto democratico».
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