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di MIMMA IANNELLO*
La giornata dell’otto marzo coincide quest’anno con i lavori del XVI° congresso nazionale della Cgil e in questa fase, con lo svolgimento dei congressi regionali di categoria. Già nelle assemblee congressuali territoriali la presenza numerosa di donne iscritte alla Cgil, elette in quota paritaria in tutti i direttivi, è stata elemento prezioso di arricchimento dell’analisi e della proposta programmatica sui temi del lavoro e del Welfare con particolare ricaduta sulle condizioni materiali e di vita delle donne e delle loro famiglie. Ma oltre al dibattito congressuale la Cgil è impegnata in iniziative diffuse per porre i temi del lavoro, dei diritti e delle condizioni di vita di lavoratori e lavoratrici al centro del dibattito generale con i soggetti della rappresentanza istituzionale, politica e sociale. Ciò si rende ancor più necessario per le donne, a fronte di un bilancio consuntivo del percorso di emancipazione femminile in cui si registrano segnali inquietanti di arretramento: sono le donne le vittime principali della crisi che morde il Paese. Sono le donne i soggetti deboli del mercato del lavoro su cui si abbattono le più forti discriminazioni e gli effetti più duri della precarizzazione del lavoro. È sulle donne che ha maggiore impatto l’assenza di politiche nazionali e locali di Welfare a sostegno delle responsabilità di genere. È sulle donne adulte e bambine che si consumano nuove ed efferate forme di violenze dentro e fuori le mura domestiche. È sul lavoro femminile che grava la maggiore riduzione di potere di acquisto dei redditi. È sulle donne anziane, e ancor di più su quelle meridionali, con basse pensioni assistenziali e di reversibilità, che incidono i rischi di esclusione sociale e di nuove povertà. Ed è sulle donne che pesano i maggiori disagi dati dall’assenza di politiche nazionali per il Mezzogiorno, per l’occupazione, la maternità, l’infanzia, la prevenzione, la non autosufficienza, la casa, i tempi, il diritto allo studio, la formazione, la mobilità, lo spopolamento delle aree interne, la sicurezza. All’insufficienza di misure nazionali anticrisi e anticicliche che guardino a queste priorità, si sommano le spinte reazionarie del Governo per aggredire il ruolo e la partecipazione delle donne nel lavoro e nella società: dal Libro Bianco, al Piano sull’Occupazione Femminile 2020, all’ultimo ddl passato al Senato sull’arbitrato che aggira e annulla di fatto l’art. 18 generando una riduzione gravissima delle tutele dei lavoratori che già all’atto della sottoscrizione del contratto di lavoro, in spregio ai Ccnl e alla legislazione del lavoro, vedranno chiedersi dal datore di lavoro di rinunciare alla via giudiziale in caso di controversia, divenendo così ancor più deboli e ricattabili. Contro questo ultimo grave attacco ai diritti del lavoro la Cgil è impegnata a tutto campo per annullare gli effetti della nuova legge, a partire dallo sciopero generale di 4 ore proclamato per il prossimo 12 marzo per rivendicare diritti, lavoro, politiche per i migranti e una riforma fiscale che restituisca potere d’acquisto ai redditi attraverso la leva del fisco, la lotta all’evasione e la tassazione delle rendite finanziarie e dei grandi capitali. Da qui l’impegno della Cgil ad aprire una nuova stagione di rivendicazioni in cui auspica di ritrovare le altre forze sociali, per promuovere nuove politiche economiche e sociali per il Paese e misure in grado di assumere un nuovo paradigma dello sviluppo che ponga al centro il tema del lavoro e dei diritti e fra questi, quello dei diritti delle donne e del contrasto alle disuguaglianze di genere. In questo quadro, la Cgil ha provato a rilanciare sul piano unitario nazionale un’iniziativa delle donne di Cgil, Cisl e Uil, riscontrando analisi e obiettivi non sempre convergenti. Nonostante ciò, sul tema della solidarietà internazionale, la Cgil ha convenuto di sostenere, attraverso una campagna dedicata, le donne e i bambini colpiti dalla tragedia di Haiti, prendendo in carico un’iniziativa di cooperazione volta alla tutela e alla promozione della salute. Verso questa straordinaria campagna di raccolta fondi a favore delle popolazioni haitiane si attende la risposta generosa di quanti, uomini e donne, hanno a cuore i valori della solidarietà e della fratellanza fra popoli e culture, fra uomini e donne di ogni nazione. La forma concreta, questa, per un gesto di solidarietà che sostanzia oltre i rituali della festa e della riflessione, una giornata particolare in cui si accendono le luci sull’universo femminile. Per quanti decideranno di sentirsi protagonisti di questa importante iniziativa promossa dalle donne di Cgil, Cisl e Uil occorrerà versare il proprio contributo sul conto corrente n. 8000046 – IBAN: IT 11U 01030 0321 00000 8000046 attivato presso il Monte Paschi di Siena intestato a Confindustria, Cgil, Cisl Uil causale “ Per la popolazione della Repubblica di Haiti”. A tutte le donne, l’augurio di un otto marzo che rigeneri la voglia e il bisogno di partecipazione e di un nuovo protagonismo femminile in ogni campo della vita istituzionale, politica, sociale, associativa e culturale della regione, per una Calabria sempre più plurale.

*segretaria regionale Cgil

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