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La Calabra Maceri è la squadra del momento. I risultati di febbraio in serie A2, parlano chiaro: solo Cervia (girone nord) tiene il ritmo della Calabra Maceri. Nel girone meridionale, infatti, nessuno ha fatto meglio di Granieri e compagne nell’ultimo mese, nemmeno la capolista Ducato Lucca che si è fermata a tre. L’equilibrio tanto a lungo cercato pare essere stato trovato, e l’esperienza insegna che basta poco per cambiare le sorti di una stagione. Dopo questo poker la squadra guardando alla classifica può alzare il tiro e gli obiettivi si spostano su due compagini in particolare ritenute da tutti gli addetti ai lavori le osservate speciali, ovvero Alcamo e La Spezia; il quintetto siciliano in qualità di squadra più immediatamente raggiungibile, quello ligure perché dato dai più in marcata flessione di rendimento e risultati. Mentre la Calabra preparerà la prossima trasferta di Siena, e poi in successione gli incontri con Viterbo, Porto San Giorgio e proprio La Spezia (ma tra due settimane), la possibilità di giocare le ultime carte al tavolo delle prime è legato a doppio filo alle gare che attendono Alcamo e La Spezia, senza dimenticare che Orvieto coabita a quota 26 sullo stesso pianerottolo delle biancorosse. La Gea Magazzini andrà a far visita a Chieti e Porto San Giorgio, ospitando Viterbo e Firenze, mentre La Spezia dovrà vedersela in casa con Lucca e Ragusa, e Orvieto e Rende fuori dalle mura amiche. Provando a fare un piccolo pronostico (ma da prendere come nulla più di un gioco) Alcamo dovrebbe portare a casa non meno di quattro punti mentre La Spezia, qualora continuasse a perdere colpi e in virtù di un calendario più difficile, potrebbe conquistarne nella peggiore delle ipotesi due. Se la Calabra Maceri riuscisse nell’impresa di ottenere tutti e gli otto i punti in palio, si formerebbe un trittico al quarto posto con la classifica degli scontri diretti per i play off. Unn obiettivo difficilissimo ma non impossibile, a patto che l’attuale stato di grazia della squadra non faccia staccare troppo i piedi da terra, eccetto che per andare a canestro ovviamente.

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