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Ancora un amore che si trasforma un ossessione. Gli uomini della Compagnia Carabinieri di Vibo Valentia hanno arrestato Antonio Ruffa, operaio, 51 anni di S. Gregorio D’Ippona con l’accusa di stalking ai danni della sua ex compagna.
Il tutto comincia nei primi giorni di gennaio quando S.C., impiegata di Vibo Valentia, si reca dagli uomini della Stazione Carabinieri di Vibo Marina in lacrime, dicendo di essere ormai da mesi perseguitata dal Ruffa con cui, fino ai primi mesi del 2009, aveva avuto una contrastata storia d’amore.
Una relazione interrottasi quando l’uomo, dopo i primi momenti di tenerezza, si era rivelato roso dalla gelosia e dominato da una irrefrenabile aggressivitą che lo portava, non solo ad impedirle di uscire di casa, ma addirittura ad incontrare i propri familiari.La donna, dopo l’ennesima e furibonda lite, ha deciso di troncare la storia, anche grazie alla paura suscitatale dal Ruffa qualche mese prima quando, dopo averla sequestrata dentro la sua macchina, si era fermato in una piazzola di sosta dell’autostrada per collegare un tubo di plastica allo scappamento della macchina dicendo di volere morire insieme a lei. Una tragedia evitata solo grazie alle promesse della donna di non interrompere la relazione e di continuare a subire passivamente.
La decisione dell’impiegata di troncare per sempre la relazione ha scatenato la furia del Ruffa che ha iniziato a perseguitarla notte e giorno facendosi trovare sotto casa, fuori dal lavoro, alla fermata dell’autobus, subissandola di telefonate. Oltre 2200 telefonate in appena 5 mesi a tutte le ore del giorno e della notte stando alle verifiche dei Carabinieri.
La donna era arrivata al punto di doversi volontariamente segregare in casa per paura di essere seguita, minacciata e picchiata, cosa che avveniva puntualmente ogni volta che incontrava il proprio ex, anche per le vie centrali di Vibo. L’uomo era arrivato addirittura a seguire il pullman sino a Catanzaro e aggredire la donna davanti alla propria sede di lavoro, dicendole che nessun luogo sarebbe stato sicuro per lei fin quando non avesse ripreso la storia d’amore. Ieri finalmente l’incubo è finito. I Carabinieri della Stazione di Vibo Marina, che da settimane pedinavano con discrezione la donna per documentare le continue molestie che riceveva, hanno notato l’uomo bloccare per l’ennesima volta l’auto della donna alla fermata dell’autobus per Catanzaro e scendere verso di lei per inveire. A quel punto sono intervenuti dichiarandolo in arresto con l’accusa di atti persecutori. Nella sua macchina i militari hanno rinvenuto un binocolo con cui, probabilmente, controllava gli spostamenti della sua vittima. Ora l’uomo si trova nel carcere di Vibo Valentia in regime di isolamento.
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