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«Non è facile dare una lettura generale di un provvedimento così complesso, comunque ci sono alcune cose che condividiamo ed altre che non condividiamo affatto. Attenderemo le motivazioni delle decisioni del giudice e poi decideremo il da farsi». Lo hanno detto i sostituti procuratori generali della Repubblica di Catanzaro, Massimo Lia ed Eugenio Facciolla, questo pomeriggio al termine del procedimento «Why not», dopo che il giudice Abigail Mellace ha deciso di condannare 8 imputati e assolverne altri 34, per quanto riguarda coloro che avevano chiesto i giudizio abbreviato, ed inoltre di rinviare a giudizio 27 persone e proscioglierne altre 28, per quanto riguarda quelli che avevano deciso di proseguire la normale udienza preliminare. Il giudice ha ora 90 giorni di tempo per depositare le motivazioni della sentenza degli abbreviati, e 30 giorni per le motivazioni dei rinvii a giudizio e dei proscioglimenti. «Le leggeremo attentamente – hanno aggiunto il due pg – ed è probabile che ricorreremo in appello. Il dato che per noi è più rilevante in questo senso è che il giudice non ha riconosciuto l’associazione a delinquere che avevamo delineato e sostenuto. Ma c’è anche da dire – hanno aggiunto Lia e Facciolla – che il giudice, pronunciandosi per le condanne ed i rinvii a giudizio in merito alla maggior parte delle contestazioni di abuso d’ufficio che abbiamo contestato, ha confermato la illegalità della gestione di molti progetti finanziati dalla Regione Calabria con un meccanismo che si ripeteva, e dunque che nel corso degli anni è stata sperperata una gran quantità di soldi pubblici».

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