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Otto condanne sono state comminate dal Gup Abigail Mellace a conclusione dei 42 riti abbreviati nell’ambito del processo Why not. Trentaquattro le assoluzioni totali pronunciate dal magistrato, tra le quali quelle a favore del presidente della Regione Agazio Loiero, dell’ex governatore Giuseppe Chiaravalloti, del segretario della Giunta Loiero Nicola Durante, dell’ex assessore della Giunta Chiaravalloti Gianfranco Luzzo, dell’ex assesore della Giunta Loiero, Pasquale Maria Tripodi, dell’assesore in carica ai Lavori Pubblici Luigi Incarnato, Sergio Abramo, consigliere regionale del pdl ed ex sindaco di Catanzaro, coinvolti nell’inchiesta a vario titolo. Fra gli assolti, anche Tommaso Loiero, dirigente della Regione Calabria e fratello del governatore uscente, e Vincenza Bruno Bossio, imprenditrice, moglie del capogruppo regionale del Pd Nicola Adamo.
Le persone rinviate a giudizio con il rito ordinario, che compariranno davanti al tribunale il prossimo 9 giugno, sono 27. Tra loro, fra gli altri, il consigliere regionale Francesco Morelli (Pdl), l’ex deputato Ennio Morrone (Udeur), gli ex assessori regionali Dionisio Gallo (Udc) e Domenico Basile (Pdl), il capogruppo regionale del Pd ,Nicola Adamo. Ventotto i proscioglimenti, fra cui quelli del deputato del Pdl Giovanni Dima, del capogruppo regionale del Pdl Pino Gentile, dell’eurodeputato Mario Pirillo (Pd) del consigliere regionale del Pdl Alberto Sarra, dell’ex assessore regionale Diego Tommasi.

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