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Beni per due milioni di euro sono stati sequestrati dalla polizia a Siderno. I beni, tra i quali figurano una concessionaria di automobili, un negozio di abbigliamento ed alcuni immobili, sono riconducibili a Michele Curciarello, di 48 anni, e Antonio Martino, di 34 anni, entrambi di Siderno.
I due sono stati arrestati il 18 dicembre 2008 nell’ambito dell’operazione «Pioggia di Novembre», coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, con l’accusa di avere partecipato all’organizzazione ed all’esecuzione dell’omicidio, compiuto il 31 maggio del 2005 a Siderno, di Salvatore Cordì, conosciuto come «u cinesi», nipote del boss Antonio Cordì «il ragioniere». L’omicidio, secondo gli investigatori, era stato compiuto per favorire il clan rivale dei Cataldo di Locri. nell’ambito della stessa inchiesta i due sono accusati anche di detenzione e porto illegale delle armi usate per l’omicidio.
Il sequestro dei beni, disposto dal Tribunale di Reggio Calabria-Sezione misure di prevenzione su proposta della Questura dopo le indagini della Divisione anticrimine e del Commissariato di Siderno, ha riguardato un terreno ed una villa a Siderno nella disponibilità di Curciarello; il negozio «Max Moda Donna» a Siderno, di proprietà della moglie di Curciarello, Francesca Fanito; la concessionaria di auto «M2 Car» di proprietà di Domenico Martino, fratello di Antonio; polizze assicurative intestate ad Antonio Martino; conti correnti, libretti di deposito ed altri valori mobiliari compresi nel patrimonio delle imprese sequestrate o comunque riconducibili ai familiari dei due. Dalle indagini, infatti, sarebbe emersa la palese sproporzione tra i redditi modesti dichiarati da Curciarello e Martino e la reale consistenza del patrimonio di cui potevano disporre.

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