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E’ stato accolto da un lungo applauso Guido Bertolaso al suo arrivo ieri, alla scuola di polizia di Vibo Valentia dove ha incontrato gli sfollati di Maierato. Nel suo intervento Bertolaso ha annunciato la possibilità per la maggior parte degli abitanti di ritornare nelle loro case. Il capo della Protezione civile ha risposto agli applausi annunciando che a breve tornerà a Maierato per una verifica della situazione: «Tra una decina di giorni – assicura – tornerò per verificare che tutto sia a posto». Per gli abitanti dunque, è la fine di un incubo, ed il rientro, come ha spiegato lo stesso Bertolaso, sarà consentito già da oggi agli abitanti del centro storico. Restano escluse le circa 400 persone che vivono nell’area circostante la frana, «per le quali, comunque – ha spiegato Bertolaso – saranno garantiti contributi economici per trovare un’autonoma sistemazione».
In molti, alla fine della riunione, lo hanno avvicinato per stringergli la mano.
«Arriveranno i soldi per consentire ai sindaci gli interventi urgenti – ha detto Bertolaso -, ma non dobbiamo illudere nessuno. Il denaro non basta per mettere in sicurezza il territorio».
A Maierato ieri anche il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che prima di recarsi nel centro del vibonese ha effettuato un sopralluogo a San Fratello, il centro del Messinese in cui è in atto da giorni un vasto movimento franoso per il quale, ha assicurato il Ministro, «il Governo interverrà. Bisogna finirla nel nostro Paese – ha detto la Prestigiacomo a Maierato – con l’emergenza per il maltempo. Quello che serve è la prevenzione, diffondendo tra la popolazione una cultura in questo senso. Stiamo lavorando a un piano nazionale di difesa del suolo nell’ambito del quale la Calabria avrà una parte determinante nella destinazione degli interventi». Il Ministro ha anche rivolto una critica ai Comuni, «in favore dei quali – ha detto – in passato sono stati polverizzati i finanziamenti ma che non hanno fatto nulle per risolvere le situazioni di emergenza. Deve cambiare la mentalità di tutti perchè in futuro questo non dovrà più accadere».
IL VERTICE A LAMEZIA CON BERTOLASO
Valutazioni della dinamica degli eventi in corso, tenere sotto controllo i fenomeni in atto e il manifestarsi di altri. Questi gli obiettivi principali che caratterizzeranno gli interventi che Protezione Civile, Regione, Province, Prefetture e comuni della Calabria, insieme all’autorità di bacino si apprestano ad attuare per far fronte all’emergenza idrogeologica della Calabria causata dalle abbondanti piogge. È quanto emerso nel corso del vertice operativo svoltosi ieri pomeriggio a Lamezia Terme, dopo i sopralluoghi del capo della protezione Civile Guido Bertolaso. Il vertice, alla presenza dell’assessore regionale all’ambiente Silvio Greco, dei presidenti delle tre province più colpite, Cosenza, Catanzaro e Vibo Valentia e dei cinque prefetti della province calabresi, è stato presieduto dal vice capo dipartimento operativo della Protezione Civile, Bernardo De Bernardinis, il quale la termine della riunione rispondendo alle domande dei giornalisti ha spiegato che il processo deve portarci a scegliere via, via delle classi di diversa priorità, da quelle assolutamente ultra prioritarie. In questo periodo le fasi acute – ha aggiunto – che possiamo fronteggiare, anche con le nostre braccia, possono essere venti – venticinque, ma sono centinai e centinaia gli interventi ai quali bisogna far fronte. Una emergenza che ha una sua radice storica, ma anche ha spiegato il vice capo dipartimento operativo – una criticità immediata che si è manifestata in maniera molto violenta ed imprevista».
Dal punto di vista operativo sarà istituita una cabina di regia regionale e cinque provinciali, composte alle strutture tecniche degli enti territoriali da una parte e dai vigili del fuoco, dalla prefetture e dal corpo forestale dall’altra con che lavoreranno in stretto contatto con l’autorità di bacino regionale. Questi gruppi tecnici, ha spiegato De Bernardinis, – dovranno in qualche modo riportare una valutazione a scala provinciale, poi a livello regionale e nazionale dei punti critici, che saranno definiti nell’azione del commissario. Nella fase di emergenza particolare attenzione verrà prestata all’urgenza attraverso gli enti attuatori: comuni, province e regione, definendo correttamente gli interventi di somma urgenza per risolvere le emergenza come la frana lungo la strada che collega Parenti – Rogliano, in provincia di Cosenza o la frana di Janò di Catanzaro. Una situazione questa ultima che a giudizio di De Bernardinis, va affrontata – con molta attenzione per risolvere il problema, individuando le cause. Maierato, in provincia di Vibo Valentia, rimane il punto più critico. De Benardinis ha sollecitato una attenzione per gli sfollati. Da parte del vice capo dipartimento operativo della Protezione Civile, durante il vertice non ha mancato di fare riferimento ai temi che stanno caratterizzando il dibatti politico in queste settimane in tema di giustizia alla quale ludi crede molto, perchè, ha spiegato rispondendo all’Agi, ciò sempre creduto nella storia della mia vita, basta pensare anche all’ultima vicenda di Vibo. Ringrazio – ha aggiunto De Bernardinis – la giustizia che mi ha dato modo di parlare, di approfondire il mio operato. Credo – ha aggiunto – che anche da parte di tutti, della opinione pubblica, dei media, su certe vicende molto articolate e molto complicate bisognerebbe sospendere un attimo e lasciare che la giustizia faccia serenamente il suo corso. Poi De Bernardinis si è detto -stufo di andare davanti ai procuratori per colpa di altri , perchè – ha spiegato – tutto è colpa della protezione civile, quando in realtà l’ordinamento nazionale distribuisce compiti, funzioni e competenze rispetto alle quali ognuno di noi, compreso me, è chiamato per le proprie competenze. Molte volte – ha concluso – le mie competenze, mi portano a confrontarmi in sussidiarietà alla mancanza dell’attuazione di competenze di altri e questo non è giusto».
Rimane alta l’attenzione della Protezione civile rispetto all’emergenza Calabria e nelle prossimo settimane la struttura operativa sarà di nuovo in Calabria per ulteriori sopralluoghi. Ma soprattutto per definire gli aspetti tecnici dell’ordinanza che dovrà essere predisposta per far fronte a tutta una serie di impegni, per poi essere sottoposta alla valutazione della regione Calabria e della Presidenza del consiglio dei Ministri che dovrà approvarla.
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