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Gli Ordini dei Geologi della Sicilia e della Calabria denunciano la fragilità del territorio delle due regioni. La frana di Maierato e gli ultimi fenomeni franosi di San Fratello, Brolo e Raccuja nel messinese, hanno nuovamente acceso i riflettori sull’elevatissimo rischio frane che incombe in questa porzione del sud Italia. I presidenti degli ordini regionali Gian Vito Graziano e Francesco Violo spiegano: «Gli interventi antropici quali l’attività estrattiva non regolata, l’inquinamento del suolo e delle acque, l’abbandono delle zone collinari e montane, dell’agricoltura, la disordinata urbanizzazione, soprattutto delle zone costiere con la conseguente modifica delle sezioni dei corsi d’acqua, unita ad un regime pluviometrico che ha fatto registrare l’incremento di eventi meteorologici estremi, hanno causato disastri idrogeologici».
Ricordano anche gli eventi di Crotone nel ’96, Soverato nel 2000, Cavallerizzo di Cerzeto (nella foto) nel 2005 e Vibo nel 2006. «In particolare – aggiunge Violo – noi geologi calabresi riteniamo che sviluppo sociale ed economico sia possibile, garantendo la sostenibilità delle trasformazioni, solo attraverso l’attuazione di una seria politica di previsione e prevenzione dei rischi geologici. E’ evidente a tutti che il risanamento del territorio e la difesa del suolo sono degli obiettivi strategici sui quali bisogna concentrare la cospicua disponibilità di fondi europei».
Il presidente dei geologi calabresi sottolinea positivamente la scelta da parte della Regione Calabria di destinare una quota importante dei fondi strutturali comunitari all’attuazione del Piano di difesa del suolo in Calabria, circa 850 mln di euro, ma «contestualmente – afferma – segnaliamo ritardi nell’attivazione delle procedure relative alla prima fase, che prevede 228 interventi per un impegno di circa 170 mln di euro. Intanto i comuni calabresi rischiano il dissesto finanziario per le spese delle somme urgenze relative agli eventi dello scorso inverno, sostenute con la garanzia di copertura economica del Governo, cosa che ancora non è avvenuta se non per una piccola parte». Conclude Gian Vito Graziano: «Oggi a San Fratello e Brolo, ieri a Sciara e Porto Empedocle, ancora prima a Giampilieri. Il nostro territorio isolano continua a far registrare frane ed alluvioni ovunque, nonchè danni e disagi alle persone ed al patrimonio edilizio. Occorre un nuovo governo del territorio nel quale la politica di difesa del suolo sia consapevole e razionale e guardi costantemente al problema superando l’onda momentanea dell’emozione».

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