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SE il tempo glielo avesse consentito, Salvatore Adduce avrebbe aperto la campagna elettorale per le comunali a Matera in maniche di camicia. Per illustrare il suo programma ai cittadini che hanno affollato l’affaccio sul Sasso Caveoso ha scelto un palchetto e un manifesto necessario a chiarire, finalmente, che i messaggi anonimi, ma rigorosamente in dialetto materano, di questi giorni portano la sua firma. «Matera in testa e la passione nel cuore – spiega, aggiungendo che si tratta di – strumenti nuovi, ma valori che rispettano la storia – li ha definiti.
Parla alla testa, al cuore e alla coscienza dei materani che hanno perso fiducia nella politica di cui, spiega Adduce, ci sono tre volti: quella cattiva, disposta ai compromessi per raggiungere il potere, l’antipolitica per la quale tutta la politica non è più in grado di saper rispondere ai problemi della collettività e, infine la buona politica in grado di interpretare i bisogni dei cittadini e tradurli in elementi concreti.
Il viaggio elettorale comincia con lo sfondo del luogo più suggestivo e simbolico che richiama uno dei temi forti, quello che vede Matera candidata al ruolo di capitale europea della cultura nel 2019.
Agli avversari politici ricorda la brutta avventura conclusa con le dimissioni di Buccico a cui, però, fa chapeau a cui ha riconosciuto «La passione e l’amore per la nostra città. La rissosità di un’alleanza spuria e un progetto politico troppo debole, gli hanno impedito di portare a termine l’esperienza di governo».
Costruire, risolvere e semplificare. I tre verbi-paradigma del programma del candidato sindaco del Pd, vengono illustrati davanti ai senatori Bubbico e Antezza, al presidente della Provincia Franco Stella, agli assessori regionali Viti e Santochirico, a quello provinciale Dalessandro, ai segretari regionale e provinciale Speranza e Ferrara.
L’appello alle alleanze civiche e di rete sociale, necessarie a costruire un cammino di sviluppo che lo vedrà impegnato in prima persona è uno dei punti cardine.
«Non abbiamo mai nascosto l’invito all’Udc di Casini di essere coerenti fra le decisioni regionali e quelle locali. La variegata presenza di outisder che vanno in solitaria è un altro punto importante. Le loro simpatiche osservazioni possono rientrare nel programma del centrosinistra. Il mio invito è rivolto anche a loro: sarebbe più produttivo trovare una collocazione nell’ambito di in un’alleanza che alla base ha un programma forte e condiviso». Adduce chiede il confronto alla luce del fatto che, spiega. «Anche a causa della presenza di queste liste possiamo rischiare di andare al ballottaggio». Una ipotesi che, però, ha dichiarato, non teme.
Ipotizzando i meccanismi da attuare con il cambio di rotta che la sua elezione comportebbe, spiega ancora:
«La burocrazia richiede strumenti di innovazione da rivisitare. Credo si debba riconsiderare questa vicenda anche con modifiche di tipo legislativo. Una macchina amministrativa più efficiente passa attraverso la condivisione con dirigenti e impiegati di un percorso comune.
Il comizio finisce quasi 20 minuti dopo le 11. Il viaggio di salvatore Adduce comincia oggi.

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