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I deputati calabresi del Partito Democratico Maria Grazia Laganà Fortugno e Nicodemo Oliverio, in seguito alle ondate di maltempo che hanno colpito il Sud Italia ed in particolare la Calabria, causando ingenti danni all’ambiente e alle infrastrutture, hanno presentato al presidente del Consiglio dei ministri un’interrogazione urgente, con richiesta di risposta scritta.
I due parlamentari del Pd hanno chiesto «se intenda riconoscere lo stato di calamità naturale su tutto le zone della Calabria che hanno subito forti danni a causa del maltempo; se non ritenga di dover adottare provvedimenti urgenti, stanziando le risorse economiche necessarie, al fine di riparare i danni subiti che richiedono un intervento immediato; se intenda predisporre un programma di interventi di adeguamento e di prevenzione ambientale di medio/lungo termine per rendere il sistema idrogeologico calabro idoneo a fronteggiare in futuro situazioni di maltempo anche di forte intensità; se non sia il caso di demandare al Dipartimento della Protezione civile un’articolata ricognizione del territorio al fine di individuare in maniera sistematica i danni subiti dall’ambiente, dalle strutture, dalle aziende e dalle attività agricole e artigianali in generale».
Laganà e Oliverio, nella stessa interrogazione, evidenziano «la situazione di disagio e di paura vissuta dalla popolazione di Maierato», in seguito al movimento franoso che ha messo in serio pericolo persone e cose del centro del vibonese. «Questa è al momento la situazione emergenziale più grave – conclude il testo dell’interrogazione al presidente Berlusconi -, tuttavia, sono state segnalate in questi ultimi mesi innumerevoli altre frane e smottamenti che hanno minacciato alloggi, determinato la rottura di ponti e la chiusura di diversi tratti di strada e di autostrada, con forti penalizzazioni sulla già difficoltosa viabilità. Pertanto, le ripercussioni negative sul tessuto cittadino e sulle attività economiche di agricoltori, operai, negozianti, artigiani e piccoli e medi imprenditori si sono fatte sentire molto pesantemente. In estrema sintesi, si può affermare che il precario e già disastrato assetto idrogeologico ed ambientale dell’intera regione è stato scosso profondamente, lasciando segni che potranno essere cancellati, allorquando sarà stata superata la situazione di emergenza, soltanto con l’adozione di interventi strutturali articolati e complessi di medio e lungo termine».

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