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Il Consiglio regionale della Calabria ha approvato la nuova legge elettorale regionale, normativa che prevede l’abolizione del «listino», ossia della lista bloccata di candidati che entravano in Consiglio grazie al premio di maggioranza attribuito alla coalizione vincente.
Il provvedimento è stato approvato all’unanimità. Sono stati respinti, a maggioranza, alcuni emendamenti che riguardavano la doppia preferenza obbligatoria di genere, attribuita cioè ad un candidato uomo e ad una candidata donna; la presenza al massimo di due terzi di candidati di ciascun sesso in ogni lista ed il recupero, nella ripartizione dei seggi, del miglior perdente delle liste che non superano la soglia di sbarramento del quattro per cento.
In apertura del dibattito, il capogruppo di Forza Italia, Pino Gentile, ha espresso la volontà della minoranza di aderire all’abolizione del listino e di non consentire l’introduzione del supplente, del consigliere cioè che subentra a quello nominato assessore. «Questo perchè – ha spiegato Gentile – si tratterebbe di un altro peso che si aggiungerebbe a carico della Regione». Gentile ha detto inoltre di avere avuto «assicurazioni da rappresentanti del Governo centrale che la legge, così come concordata, non sarà impugnata dall’esecutivo».
IL DIBATTITO
Nel dibattito che ha preceduto l’approvazione della legge elettorale sono intervenuti i rappresentanti dei vari gruppi consiliari. Per il Pd, il capogruppo Nicola Adamo ha parlato di «momento solenne che però – ha aggiunto – non è determinato dalle pressioni esterne che ci sono state per l’abolizione del listino, ma è stato frutto di una precisa volontà del Consiglio.
Un provvedimento che non poteva essere adottato prima perchè si è dovuto riformare lo Statuto attraverso una doppia lettura da parte dell’Assemblea.
In questo modo giungiamo al recupero più vero dello spirito maggioritario». Il capogruppo dei Popolari europei verso il Pdl, Giampaolo Chiappetta, ha definito il dibattito «carico di un’enfasi esagerata rispetto all’argomento posto all’ordine del giorno e spropositati i termini usati per presentare questa riforma. È impensabile, a soli quattro giorni dalla fine della legislatura, mettere mano in modo così profondo alla modifica della legge elettorale».
Per Egidio Chiarella, dell’Alleanza per l’Italia, «la discussione sulla legge elettorale è stata seria ed ha qualificato il Consiglio regionale, che sta vivendo un’importante pagina di democrazia».
Il capogruppo di Rifondazione comunista, Nino De Gaetano, ha detto che «l’approvazione delle legge rappresenta un segno storico anche per l’intero Paese», mentre quello del Pdci, Michelangelo Tripodi, ha parlato di «assunzione di responsabilità da parte del Consiglio regionale che dà piena espressione alla volontà popolare».
Infine, il capogruppo del Partito socialista, Giuseppe Guerriero, ha parlato di «momento importante per la democrazia in Calabria» e di «esempio per molte altre regioni italiane». A conclusione della seduta è stata approvata, con i voti della maggioranza di centrosinistra, la legge sulla riduzione dei costi di gestione del Consiglio regionale.
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