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di ANTONELLA CIERVOMATERA – Come convincere gli elettori a recarsi alle urne? Con una campagna elettorale inconsueta, che eviti proclami e si concentri sulle azioni concrete, effettive.
Lo sostiene Angelo Tosto, neo candidato dell’Udc che, da Tirana,dove si trova, spiega la sua strategia.
Lei parla di inversione di rotta, necessaria per garantire il rinnovo della politica. Cosa intende?
«Bisogna pensare ad un programma che sia reale, senza annunci. Prevediamo un timing con risorse disponibili e azioni immediatamente realizzabili. Se si mette in moto la logica delle piccole cose, ci si può riprendere. Finora, invece, in periodo elettorale, la gente non è abituata ad ascoltare perchè non si fida più. Dovranno imparare a credere, ad entrare nel meccamismo che le cose si possono fare».
Un impegno di questo tipo, richiede un’organizzazione adeguata. La campagna elettorale sarà affidata a tv e cartellonistica, come tradizione vuole?
«In questa prima fase, di riscaldamento, daremo spazio a chi vuole essrimere ciò che vuole. Disoccupati, sindacati, associazioni culturali, mondo del lavoro, pensiamo ad un progetto che ci consenta di realizzare i desiderata di tutti. Questo periodo serrato ci servirà a comprendere fino in fondo chi vuol mettersi in gioco, chi vuol metterci la faccia, partecipare alla stesura del programma, ritrovarsi intorno alle stesse idee».
Anche intorno agli stessi progetti?
«I progetti hanno bisogno di un’approvazione. Vorrei superare questa fase, per giungere ad aspetti più concreti. Ho partecipato alle ultime campagne elettorali e se leggo quei programmi, mi vengono i brividi, parliamo del sesso degli angeli, di cose mai realizzate, alcune risalgono alla prima gestione -Acito, come l’autoparco o il mercato di Piccianello. Sono queste le cose che mi fanno essere prudente sull’uso della parola progetto e meno sulle idee».
In città, in questi giorni, si parla molto delle cifre che la riguardano. Lei sarebbe pronto a far scendere in campo decine di liste e centinaia di candidati.
«Non è questione di quantità ma di qualità. Nel prossimo tavolo che terremo, spero ci saranno tutte le liste che rappresentano le forze moderate di centro. Dall’Mpa a Io Sud alla Nuova Democrazia Cristiana all’Api alla Rosa Bianca, al Partito Repubblicano, ai Liberale ci dovranno essere e potranno aderire o meno. Ci saranno anche le liste che in questa città hanno lasciato un segno. E’ un processo che si svolgerà nelle prossime due settimane».
Come giudica la scelta del Pd sulla candidatura di Salvatore Adduce?
«E’ un candidato autorevolissimo, con un’esperienza politica a tutto tondo. Io però sono un imprenditore. Posso essere invidioso della politica? Ho i piedi per terra e devo fare i conti ogni giorno, ogni ora. Gli imprenditori hanno bisogno di essere sostenuti senza frapporre i bastoni fra le ruote che sono rappresentati da richieste che gli spettano e devono sembrare invece un favore».
Cosa pensa della possibile ricandidatura di Emilio Nicola Buccico?
«Ben venga, se è disponibile. Essendo un uomo di destra, fa emergere la parte necessaria perchè il tavolo psosa reggersi su tre piedi. Non so se può trovare una sua logica, un suo interesse. Certo, ci vuole fegato, ma lui ne ha. Nel centrodestra, d’altronde, non ho visto molti cuor di leone. Sarà sicuramente un competitor di peso».
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