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La Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria ha arrestato nella tarda serata di ieri a Roma, Domenico Bellocco, 33 anni, di Rosarno, consosciuto con il nome di «Micu ‘u longu», ricercato dallo scorso anno. Nei suoi confronti pendeva un’ordinanza di carcerazione per una condanna a 6 anni di reclusione per associazione mafiosa. Sul giovane inoltre pendeva un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria nel contesto dell’operazione ‘Rosarno è nostra’.
Secondo gli investigatori Domenico Bellocco, stava prendendo in mano le redini dell’omonima cosca per la quale aveva anche avviato contatti con altri clan per stabilire nuove alleanze. Domenico Bellocco è il figlio di Giuseppe, che sta scontando una condanna all’ergastolo in regime di 41 bis. Secondo gli investigatori l’uomo si era trasferito a Roma, sia per evitare la pressione dello Stato, che ha portato a numerosi arresti, anche recentemente, sia per tenersi fuori dalla mischia con altre cosche con le quali i rapporti sono tesi. In particolare, secondo le analisi degli esperti, c’è in atto una strisciante contrapposizione dei Bellocco con l’altra cosca di Rosarno, quella dei Pesce, con la quale, fino a poco tempo fa, c’era una forte alleanza, tanto che i Pesce-Bellocco esercitavano in maniera egemone il proprio controllo su tutta la zona, oltre ad avere interessi al nord, soprattutto in Lombardia.
Stando a Roma, sostengono gli investigatori, Domenico Bellocco poteva gestire i traffici illeciti della cosca che spaziano dal traffico degli stupefacenti e delle armi, alle estorsioni e all’usura, anche se una delle principali fonti di ricchezza è l’infiltrazione nell’economia locale attraverso il controllo e lo sfruttamento delle attività del porto di Gioia Tauro.
L’OPERAZIONE
Il blitz è scattato ieri sera poco prima delle 22 nel ristorante «La tana dell’orso», in Via Boccea a Roma. Bellocco infatti, tifoso della Juve era intento a guardare la partita Juventus-Lazio, all’interno del locale.
Alla vista degli operatori della polizia di Stato ha tentato la fuga a piedi ma è stato prontamente immobilizzato ed ammanettato, condotto nei locali della Questura di Roma per le formalità di rito, ed associato presso la casa Circondariale di Roma «Regina Coeli».
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