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di ROSSELLA MONTEMURRO
MATERA provincia pioniere per la prevenzione della criminalità negli uffici postali.
E’ stato siglato ieri mattina dal prefetto Giovanni Francesco Monteleone e dal responsabile Tutela Aziendale Poste Italiane Stefano Grassi un protocollo d’intesa che prevede una serie di misure che gli Uffici Postali dovranno attuare proprio per prevenire e contrastare episodi criminosi.
Il prefetto Monteleone ha sottolineato che, nonostante la nostra sia la provincia con il più basso tasso di criminalità, «ogni sforzo per migliorare gli standard è sempre benvenuto».
«Il protocollo che viene stipulato con la prefettura di Matera sancisce un impegno reciproco tra Poste Italiane e le istituzioni per lo scambio di informazioni. – ha aggiunto Grassi – L’Azienda si impegna ad una serie di misure di sicurezza passiva e ad uno scambio di informazioni più precise».
Sono un paio le rapine verificatesi lo scorso anno negli uffici postali, tra Matera e la provincia, segno che la sicurezza è soddisfacente rispetto alle altre zone della Penisola.
Con il protocollo, le Poste (presenti nel Materano con 42 uffici) si impegnano a segnalare alle forze dell’ordine «carenze gravi e imprevedibili delle misure di sicurezza, movimenti sospetti di persone all’interno o all’esterno degli Uffici postali, giorni del mese in cui è prevista una maggiore presenza di denaro negli Uffici Postali, eccezionali aggravamenti del rischio, lavori da svolgere durante l’orario di apertura che inficino l’efficacia delle misure di sicurezza, presenza di particolari condizioni esterne all’Ufficio Postale che possano creare condizioni di maggiore vulnerabilità».
Poste Italiane si impegna anche «ad assicurare in tempi brevi il ripristino degli impianti di sicurezza che hanno subito guasti, attivando misure alternative, a mantenere in efficienza gli eventuali impianti di videoregistrazione, sostituendo con la necessaria frequenza la videocassetta per quelli di tipo tradizionale in modo da produrre immagini di buona qualità».
Le Poste intensificheranno le misure di sicurezza passiva e ogni Ufficio Postale dovrà adottare almeno quattro tra le seguenti misure di sicurezza: bussola, doppia porta automatica interbloccata, rilevatore biometrico, vigilanza, bancone blindato, caveau, cassaforte, ritardatore d’apertura dei mezzi forti, attrezzature antirapina da sportello, cassaforte passavalori “bifronte”, impianto di allarme con funzione antirapina, videoregistrazione/videosorveglianza, collegamento remoto con i Centri di Telesorveglianza aziendale.
Il protocollo, sottoscritto alla presenza del responsabile sicurezza sud delle Poste, Salvatore Malerba, e del direttore provinciale Mariella Gallo, potrà essere rinnovato dopo due anni.
Inoltre, Poste e Prefettura hanno stabilito un periodo di sperimentazione e valutazione della durata di dodici mesi al termine del quale il protocollo stesso potrà essere modificato di comune accordo.
La Prefettura della città dei Sassi promuoverà, infine, «riunioni di coordinamento delle forze di polizia o del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica anche a seguito di situazioni di particolari criticità da parte delle forze dell’ordine o della Tutela aziendale di Poste Italiane» e si «dichiara disponibile a favorire la formazione della cultura della sicurezza del personale degli Uffici postali».

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