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Un’azienda per la costruzione, la vendita e l’affitto di fabbricati, un bar, un impianto di distribuzione carburanti, una villa con piscina, 50 immobili, cinque terreni, 14 auto e 28 conti bancari e postali: sono questi i beni confiscati oggi dalla Dia di Catanzaro a Vincenzo Perri, di 35 anni, di Lamezia Terme. Perri è attualmente sottoposto alla misura dell’obbigo di dimora nel comune di residenza perchè indagato nell’ambito dell’operazione «Rainbow», che ha colpito un’organizzata dedita all’estorsione e all’usura. Inoltre è sottoposto alla sorveglianza speciale di ps.
Il provvedimento di confisca è stato adottato dalla Corte d’appello di Catanzaro su proposta della Procura generale che ha accolto i risultati degli accertamenti fatti dalla Dia nell’ambito della strategia di aggressione ai patrimoni mafiosi. Le indagini patrimoniali condotte dalla Dia su Perri, che hanno riguardato il periodo tra il 1993 ed il 2008, hanno evidenziato la sproporzione tra il reddito dichiarato e le attività economiche espletate.
La Corte d’appello, visti i risultati delle indagini, ha proceduto direttamente alla confisca senza passare dalla fase del sequestro. Complessivamente, dallo scorso anno, i beni confiscati o sequestrati sinora ammontano a circa 35 milioni di euro, compreso quello di oggi.
Nel provvedimento sono finiti i capitali sociali di tre società che operano nel campo dell’edilizia, della somministrazione di alimenti e della distribuzione di carburanti; una villa con piscina; cinquanta beni immobili tra fabbricati e magazzini; cinque terreni; quattordici tra autovetture e automezzi commerciali; 28 rapporti bancari e postali; due autorizzazioni amministrative. Beni situati in gran parte nel territorio del Lametino e con un cantiere anche nel comune di Roggiano, nel Cosentino. I particolari dell’operazione sono stati resi noti questa mattina, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nella sede della Dia di Catanzaro. Presenti il procuratore generale di Catanzaro, Dolcino Favi; l’aggiunto Domenico Prestinenzi; i responsabili della Dia di Reggio Calabria, Francesco Falbo, e di Catanzaro, Antonino Cannarella. Perri è attualmente sottoposto alla misura alternativa dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, essendo destinatario di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione di polizia «Rainbow», contro un’organizzazione e pericolosa associazione criminale dedita, tra l’altro, all’estorsione e all’usura. L’uomo, inoltre, ha riportato una condanna in appello per usura pluriaggravata, con sentenza irrevocabile, dalla quale è partita l’iniziativa che ha portato alla confisca. Un soggetto ben noto, dunque, agli inquirenti che lo scorso mese di novembre avevano applicato la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, motivandola con la «spiccata tendenza a delinquere, dedita alla commissione di variegate fattispecie criminali».
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