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MILANO – Per alcune foto compromettenti che lo ritraevano in compagnia di trans, Lapo Elkann avrebbe subito un’estorsione da 300 mila euro. Sarebbe dunque il rampollo di Casa Agnelli la vittima che ha pagato la cifra più rilevante per uno dei ‘fotoricattì al centro della nuova inchiesta della Procura di Milano sul sistema del ritiro dal mercato del gossip degli ‘scattì imbarazzanti in cambio di denaro. Il nome di Elkann come ‘vittimà di una tentata estorsione era già uscito nell’ambito del primo filone dell’inchiesta sui ‘ritiri fotograficì che si è concluso lo scorso 10 dicembre con la condanna di Fabrizio Corona a 3 anni e 8 mesi. Corona, però, è stato prosciolto dall’accusa di aver cercato di estorcere circa 200 mila euro ad alcuni responsabili della Fiat per non far uscire un’intervista con il transessuale che aveva passato la notte con Elkann dell’ottobre 2005, che si concluse con un ricovero per overdose. Le foto compromettenti con cui sarebbe stato ricattato Lapo al centro della nuova inchiesta del pm di Milano Frank Di Maio, sarebbero state scattate nei mesi scorsi. Come recenti e recentissime, tutte realizzate tra il 2008 e il 2009, sono le altre fotografie che riguardano una ventina di episodi di ritiri su cui gli inquirenti stanno cercando di far luce. Il ritiro di foto, a quanto si è appreso, avrebbe riguardato anche un noto politico di centrodestra e una persona vicina a un politico. Il giro d’affari del sistema ammonterebbe a circa 900 mila euro e la prossima settimana alcune persone, tra direttori di riviste, fotografi e responsabili di agenzie fotografiche, verranno sentiti dagli inquirenti. Nei giorni scorsi erano stati interrogati il fotografo Max Scarfone, tirato in ballo nel caso Marrazzo e lo stesso che scattò le foto a Silvio Sircana, e la titolare dell’agenzia Photo Masi, Carmen Masi, il cui nome uscì anche nella vicenda dell’ex Governatore del Lazio. Entrambi sono indagati per estorsione, difesi dall’avvocato Marco Eller Vainicher, assieme al fotografo Maurizio Sorge. Il quarto iscritto nel registro degli indagati è l’imprenditore veneziano Massimiliano Fullin, che si occupa di organizzazione di eventi e pubbliche relazioni, che venne coinvolto nell’inchiesta di Potenza cosiddetta ‘Vallettopolì e che è stato prosciolto dalle accuse nei giorni scorsi, assieme a Fabrizio Corona. Il legale di Sorge, intanto, l’avvocato Silvia De Luca, ha voluto precisare il suo assistito «non ha mai partecipato a ritiri di fotografie dal mercato, nè percepito denaro ed è indagato a titolo di garanzia, sentito come persona informata sui fatti». Sorge, inoltre, ha proseguito il legale, «non ha mai attribuito un ruolo centrale ad Alfonso Signorini nella vicenda, come è stato riportato». Gli inquirenti starebbero proprio cercando di capire quale ruolo abbiano avuto il direttore di ‘Chì Signorini, il giornalista di cronaca rosa Gabriele Parpiglia e l’agenzia fotografica SpyOne. Nessun direttore di riviste è al momento indagato. L’indagine è partita all’inizio 2008 da un grosso giro di droga nei locali della Milano alla moda, con l’intercettazione del colloquio tra due persone che parlavano di un vip ricattato. Alcune delle foto al centro dei ritiri sono state scattate anche a Roma, ma tutte le trattative si sono svolte a Milano.
Di seguito il verbale integrale del transessuale Patrizia, acquisito dal pm di Milano Frank Di Maio e agli atti della nuova Vallettopoli.
Stralcio dal verbale di sommarie informazioni rese da BROCCO Donato alias Patrizia al sostituto procuratore Henry John Woodcock.
Woodcock – Allora, noi, signor Brocco, l’abbiamo chiamata per farle qualche domanda. Lei conosce Lele Mora?
Brocco – No. Lele Mora… l’ho intravisto solo una volta, quando successe il fatto di… del signor Elkan…
Woodcock – Uh.
Brocco – Io fui interrogato da… dal PM Tatangelo e Laudi a Torino, dopo di che dovetti un pochino nascondermi, perché i media assediavano casa mia. Purtroppo riuscirono a risalire a dove ero ubicato e qui venne un… dei cronisti arrivarono, più fortunati degli altri, il signor Corona, e mi propose di vendere una intervista anche al giornale “Chi”, che mi voleva intervistare. L’offerta era allettante, non andavamo nel… nel segreto istruttorio, assolutamente, perché avevo parlato di stupidaggini, più sulla mia vita, dell’emarginazione del trans, la mia vita e basta e… così, quando… mi portò Corona da Torino a Milano, mi venne a prendere. In quella suite all’Hotel Palace c’era Lele Mora, c’era Signorini, il vicedirettore di “Chi”, il fotografo… una fotografa, la truccatrice e… Corona. Io ero accompagnato da un mio… da un mio amico che faceva… che fungeva da agente, fungeva, certo Roberto, e… e niente, mi salutò e se ne andò.
Woodcock – Uh.
Brocco – Voleva solo conoscermi, così. Mi diede un bacetto e se ne andò.
Woodcock – Chi è che…
Brocco – Poi l’intervista me l’ha fatta tutta… Signorini. Praticamente, andarono via tutti, rimanemmo soltanto io e Signorini.
Woodcock – Uh. Ma l’intervista poi è uscita?
Brocco – Sul giornale “Chi”, sì.
Woodcock – Sul giornale “Chi”. Senta, ma… quindi lei… e dopo quanto tempo del fatto della vicenda che poi riguardò il signor Elkan… cioè di quando poi il signor Elkan si sentì male…cioè questo accadde quanto tempo dopo?
Brocco – Due settimane.
Woodcock – Due settimane dopo?
Brocco – Sì.
Woodcock – Senta, ma lei lo sa che questa… questo servizio fotografico, compreso di intervista, è stato, diciamo, propinato anche alla Fiat? Cioè che questi signori hanno tentato di venderlo alla Fiat?
Brocco – Non lo so, guardi. Io…
Woodcock – Cioè non lo sa oppure, voglio dire…
Brocco – Non lo so.
Woodcock – Uh.
Brocco – Ora… ora in questi giorni che da Studio Aperto… Torino cronaca, Torino, più… ieri sera Striscia la Notizia… quindi ho dedotto che c’era qualcosa che non andava. Io non ho mai fatto cose più grosse di…
Woodcock – Cioè, voglio dire, questo… lei era a conoscenza del fatto che questo servizio fotografico e questo servizio in generale, questo servizio giornalistico, è stato oggetto di una tentata estorsione? Cioè che prima di pubblicarlo è stato portato ad alcuni dirigenti della Fiat, a cui è stato detto: “Lo volete comprare, perché…”.
Brocco – No, no, assolutamente. A me…
Woodcock – Cioè non lo sa, non le è stato detto…
Brocco – Non mi è stato mai notificato, altrimenti non l’avrei neanche fatto. Perché io non volevo neanche farla. Lui mi disse: “Ti do 50 mila euro, se mi fai questa intervista”. Questa intervista poi da 50 mila euro siamo arrivati a 15 mila euro, mi ha fatto pagare anche l’aria. Per avere questi soldi sono dovuto andare due–tre volte a Milano…
Woodcock – Chi glieli ha dati, Corona, i soldi?
Brocco – Corona, sì.
Woodcock – Glieli ha dati Corona.
Brocco – Sì.
Woodcock – Senta, ma… diciamo, per quanto riguarda invece i fatti della sera della vicenda che riguarda appunto Lapo Elkan non c’è stato nessun accordo, voglio dire, precedente? Cioè nessuno, voglio dire, le ha detto: “Guarda, appunto, che questa sera dovrà succedere questo”? Insomma, non…
Brocco – No, no.
Woodcock – No? Non c’è stata nessuna preordinazione? Lei è sicuro?
Brocco – Il signor Elkan… sicurissimo.
Giobbi – Faccio una domanda io, se è possibile, se mi può rispondere… dettagliare meglio i… cioè come Corona è arrivato a lei.
Brocco – E Coro… perché in quel periodo mi cerca… quando il fatto era caldo, mi cercavano tutti i giornali. Ora, parliamo… il fatto è successo il 10 ottobre o l’11 ottobre del 2005. Il giorno dopo, quando io mi sono svegliato la mattina… che quella sera… cioè alle quattro e mezza lui… non l’aveva mai fatto, dice: “Voglio dormire con… voglio dormire qua. Sono un po’ stanco, mi fai dormire qua?”. Non l’aveva mai chiesto questo. Ho detto: “Va bene, dormi – dico – però, si dorme… che sono stanca”. Dalle undici alle quattro e mezza… dico: “Dormiamo, gioia”. Dico: “Metto la sveglia alle nove”, anche lui… dico: “Va bene, alle nove ti chiamo”. Ok. Allora, tutti i giornali poi… io poi sono… quando mi sono svegliato la mattina… che io… anche se vado a dormire molto tardi, la mattina sono molto mattiniera, o perché… per l’età, non lo so, sono andata in bagno, ho sentito che respirava malissimo e… “Respira male questo ragazzo”…
Giobbi – Se voleva terminare un attimo il discorso di Corona.
Brocco – Ah, sul discorso… sì, di Corona. Allora, io ero assediato dai media. Allora, la Questura mi aveva messo a dormire in un albergo sotto… con un nome di… come dite voi…
Woodcock – Protezione.
Brocco – Sì, come copertura. Perché dice: “Non puoi andare a casa tua, perché così… è pieno”. Eh… in questa casa… in questo albergo, anche se era bellino, io avevo ansia, non c’era niente, mi sentivo male. Allora, ho… sono andato a casa di un mio collega, ho detto: “Guarda, mi sento… così, così”. Dico: “Se mi vuoi ospitare, per favore”, anche se la casa non era delle più… è un po’ fatiscente, però… almeno ero tranquilla. E lì sono stata più di due settimane, nascosta. Però poi qualcuno avrà notificato dove eravamo… dove ero nascosto.
Woodcock – Cioè Corona a lei come l’ha acchiappata, insomma?
Brocco – Corona… è venuto a casa con gli altri media, con gli altri giornalisti, erano sotto… sotto Via Nizza, la via dove abita questo…
Woodcock – E dico, come mai lei ha preso contatto proprio con Corona? Cioè come…
Brocco – Perché è quello che mi ha… o perché era il più bello degli altri o perché subito ha fatto vedere una… una possibilità finanziaria maggiore di guadagno. Mi ha detto… “Stai tranquilla…”, che c’era il giornale Chi, un giornale molto serio. “Quindi non avrai nulla a che fare con…”. Una persona molto… non è che… “Stai tranquilla”.
Giobbi – Scusi, io non ho capito. Corona dove arriva? Dove abita lei ufficialmente o dalla sua amica?
Brocco – In Via Nizza. In Via Nizza.
Giobbi – Dalla sua amica?
Brocco – Sì, dove… dove… quel ragazzo che sta fuori, che mi ha portato, sì.
Giobbi – E come ci arriva lì…
Brocco – Non lo so, dottore. Non lo so, dotto…
Giobbi – Ma arriva da solo o con altri giornalisti?
Brocco – Tutto… era un assedio. Avevano persino le telecamere na…
Giobbi – Cioè quindi si erano spostati tutti quanti…
Brocco – Sì, sì.
Giobbi – …da là…
Brocco – Sì. C’erano persino… qualcuno aveva parlato, qualche travestito, perché c’erano altri che magari… Torino non è che sia molto grande, poi la zona dove bazzichiamo noi è sempre questa e… si erano messi con le telecamere anche negli abbaini dei marocchini, per riprenderci. Perché questo ragazzo abitava…
Giobbi – E tra questa gente è arrivato pure Corona, in mezzo…
Brocco – Corona è venuto con un biglietto da 500 euro in mano per farsi aprire il cancello e parlare con me. Eh… la mia amica l’ha preso con una sbarra di ferro e gliel’ha data sulla telecame… sulla telecamera, perché dice: “Non vendo la mia amica io…”, però eravamo assediati. Poi… dice…
Giobbi – Ma la telecamera era con Corona oppure…
Brocco – No, con altri, la sua equipe, la sua troupe, diciamo.
Giobbi – La sua troupe, di Corona?
Brocco – Sì, sì.
Giobbi – Quindi Corona era venuto con telecamera…
Brocco – Sì, con gli altri ragazzi, suoi collaboratori. Eh… ho detto: “Va bene – dico – parliamo con questo signore, visto che sembra più serio degli altri”. Perché gli altri erano venuti… “Cronaca vera”… giornali un po’ a livello squallido, come…
Woodcock – Senta, ma Corona ha insistito per avere da lei anche qualche rivelazione, diciamo, sui suoi rapporti con Elkan? Cioè, voglio dire, insomma, glielo ha chiesto? Poi lasci stare che lei non glielo ha detto, perché c’era il segreto istruttorio. E’ stato chiesto, però, voglio dire, di fare domande anche sui fatti di quella sera o no?
Brocco – I fatti di quella sera erano cose impubblicabili, che non si potevano neanche dire…
Woodcock – Ho capito. Ma glielo ha chiesto Corona o no, voglio dire, di parlare anche dei fatti di quella sera?
Brocco – Come è andata quella sera?
Woodcock – Eh.
Brocco – Sì. Cosa abbiamo fatto quella sera, sì. Ma dell’uso della cocaina e basta.
Woodcock – E Mora che c’entrava poi con Corona?
Brocco – Era lì che aspettavano di conoscermi, può darsi. Mi ha salutato, subito… è andato via subito.
Giobbi – Questo a Milano.
Woodcock – A Milano, in hotel.
Giobbi – Insieme a Signorini.
Brocco – A Signorini.
Giobbi – C’era Signorini, Mora e…
Brocco – La redattrice di “Chi”…
Giobbi – Ah, ah.
Brocco – E… la truccatrice, la fotografa… non so ora… e basta.
Woodcock – Senta, ma poi lei non… non le è mai stato proposto, non ha mai stipulato nessun contratto con Mora? Cioè…
Brocco – No, no, no. Anzi… le dirò, Corona mi diceva qualche volta che mi doveva portare a fare un reality, a fare dei casting, cosa che io ho detto: “Ti ringrazio, non ho… non ho né le qualità fisiche e né ho… non sono capace di fare nulla”.
Woodcock – Ma questo lo diceva Corona oppure… c’è stata, voglio dire, una proposta di… che Mora, appunto…
Brocco – No, Mora proprio lo escluda assolutamente… a priori, che non l’ho mai più sentito Mora, il signor Mora io. Mora non l’ho mai più sentito.
Woodcock – Ma Corona le diceva: “Tramite Mora le possiamo far…”. Perché Corona non si occupa di casting e di…
Brocco – Sì, ma faceva capire… siccome io sono ignorante del… sono profana del…
Woodcock – Eh.
Brocco – …del fatto…
Woodcock – Cioè Corona fa il fotografo.
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