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Il sostituto procuratore Gerardo Domninijanni, che coordina le indagini della Guardia di finanza, ha emesso undici avvisi di garanzia nei confronti di diversi soggetti che, nel corso degli anni, si sono a vario titolo susseguiti nel cantiere. I destinatari degli avvisi sono: Salvatore Mazzei, 54 anni, di Lamezia Terme; il figlio di quest’ultimo, Armando Mazzei, 34 anni, di Lamezia Terme; Antonio Ruberto, 72 anni, di Lamezia Terme; Giampaolo Papa, 64 anni, di Roma; Alberto Galeazzo, 65 anni; Domenico Epifani, 44 anni, di Badolato (Catanzaro); Gesuzza Bianco, 51 anni, di Catanzaro; ed inoltre le ditte “Mazzei Geometra Armando srl”, “Cosma Costruzioni srl”, “Casciolino Scarl”, “Ira Costruzioni Generali”.
L’inchiesta ha preso le mosse dalla denuncia di un imprenditore che, circa un anno fa, ha fatto precise segnalazioni circa la presunta inadeguatezza dei materiali forniti dalla ditta Mazzei, i quali sarebbero stati di qualita’ inferiore rispetto a quella prevista e necessaria per realizzare l’opera pubblica. Lo stesso Mazzei, componente dell’Associazione temporanea di imprese che stava procedendo alla costruzione del porto, in precedenza aveva sporto querela contro la “Ira Costruzioni”, allora capofila dell’Ati, per il mancato pagamento di circa un milione di euro per le forniture effettuate, nonostante l’erogazione delle somme dovute dal ministero delle Infrastrutture. A quel che risulta, questa prima denuncia non ha avuto sviluppi giudiziari, mentre la seconda, presentata a carico di Mazzei, ha portato all’apertura del fascicolo da parte del sostituto procuratore Dominijanni, il quale ha adesso disposto l’effettuazione di accertamenti tecnici per verificare la qualità dei materiali utilizzati fin qui. A tal fine lunedì prossimo si procederà all’affidamento dell’incarico al perito, e successivamente sarà fissata la data per l’effettuazione dei prelievi sul cantiere.
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