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di PIERANTONIO LUTRELLI
A parlare è l’ingegner Michele Leone (Pdl), il sindaco di Pisticci, il terzo comune della Basilicata dopo Potenza e Matera.
La conferenza stampa convocata per ieri mattina è stata voluta da lui. Solo da lui. Ed è ricca di spunti e densa di significato. L’appuntamento era per le 11 nella nuova sala consiliare ristrutturata da poco, che si trova all’interno del palazzo della Delegazione comunale di Marconia. Molti consiglieri di maggioranza e assessori erano assenti. Si notava parecchio l’assenza del vice sindaco, Domenico Lazazzera (Pdl) leader dell’opposizione interna. Proprio nei confronti del primo cittadino.
Erano presenti invece, seduti vicino a Leone, gli assessori Sisto e D’Alessandro, le consigliere Rosa Prezioso e Rosa Panetta. Così com’era presente il presidente del consiglio comunale, l’avvocato Giovanni D’Onofrio, candidato in pectore alle prossime Regionali nel Pdl. Presente, ma seduto quasi a confondersi tra la gente comune, il consigliere comunale Giuseppe Ianuzziello, (vicino a Lazazzera). Marconia e Pisticci. Pisticci e Marconia. Due entità territoriali in un solo grande Comune, per non parlare poi, di Tinchi, Centro Agricolo, Casinello, Pisticci Scalo, San Basilio, San Teodoro. Collina, mare, industria e agricoltura, porto ed aeroporto. Tribunale e ospedale. Sede di Compagnia dei carabinieri e di Commissariato di Polizia. Di Distaccamento dei vigili del fuoco. Ma come ha spiegato Leone, «sono realtà che vanno difese e valorizzate. Il mio unico interesse -ha esordito il sindaco- è il bene di questo territorio. La storia di questo paese è fatta, purtroppo, anche di occasioni perdute. Il senso profondo della nostra amministrazione è andare a recuperare quello che abbiamo perso in tanti anni. Abbiamo tutto a doppio -ha fatto notare Leone- due municipi, due campi sportivi, due cimiteri ecc. Molte volte la divisione tra Pisticci e Marconia ha prodotto speculazioni. Provo lo stesso amore per entrambi i centri che insieme sono una forza imponente».
Poi l’elencazione delle opere e dei risultati prodotti. «Abbiamo avuto attenzione dalla Regione Basilicata -ha evidenziato con onestà intellettuale- De Filippo è venuto qui ha creduto alle nostre proposte e ci ha ceduto venti ettari come aree edificabili. Costruiremo la seconda parrocchia a Marconia “San Gerardo Maiella”, mentre la terza sarà a mare “Stella maris”. Abbiamo fatto una ricognizione di tutte le aree edificabili. Ci siamo fatti pagare gli oneri di urbanizzazione mai pagati al Comune prima d’ora».
E’ emersa la figura di un sindaco con il polso della situazione: «Abbiamo messo in sicurezza la scuola media “Orazio Flacco” di Marconia -ha sottolineato – così come abbiamo risolto i problemi di urbanizzazione di via Anzio. La sala consiliare di Marconia dove siamo ora era fatiscente e ci pioveva dentro, ora splende. Il parcheggio multipiano a Pisticci è pronto, così come la ricomposizione del centro storico. Porteremo il Tribunale in via Cantisano ed il Municipio in piazza Umberto I. Amministrare significa governare e governare significa decidere. Abbiamo appaltato 30 milioni di euro di opere pubbliche ai quali vanno sommati 3,5 milioni per la nuova caserma dei carabinieri e 13 milioni per l’accordo quadro con Acquedotto lucano. Ho trovato 125 mutui e ne ho estinti 90. Realizzeremo la nuova sede del Commissariato di Polizia che scenderà a Marconia che ci costerà un milione di euro, di cui 600mila già li abbiamo in cassa. Nonostante stiamo vedendo per un finanziamento». Poi l’ospedale. «Faremo in modo che Tinchi sia sede di un Distretto della Salute, vogliamo contare di più nel Piano sanitario della Regione». Infine questioni politiche. La crisi? Gli chiediamo. E’ vero che vogliono mandarla a casa (parte della maggioranza, ndr) dopo le Regionali? «Non sono in grado di prevedere il futuro -ci ha risposto- vorrei che si esprimessero giudizi sull’operato di questa amministrazione. Voglio essere giudicato nella sede opportuna, il consiglio comunale, che per me è sacro. Per rispetto della democrazia. Tutto quello che deve accadere -ha proseguito stigmatizzando un’eventuale raccolta firme pro dimissioni contestuali della metà più uno (11) dei consiglieri- è giusto che accada qui». Poi una battuta sul candidato presidente del centrodestra: «Deve essere -ha concluso- del Pdl. Se Viceconte va a fare il sottosegretario, tocca al coordinatore vicario regionale Digilio. Bisogna optare per una candidatura istituzionale».
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