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di ANTONELLA CIERVO
PARTE ANCHE da Matera l’occhio che dall’alto osserva il terremoto di Haiti. Pippo Bianco, direttore del centro di Geodesia Spaziale di Matera spiega che le immagini in arrivo dai tre satelliti legati al progetto di osservazione della terra, Cosmo Sky med , consentiranno di osservare, analizzare e studiare l’area interessata prima e dopo il terremoto. Un terremoto che ha avuto proporzioni uniche ed eccezionali mettendo in ginocchio letteralmente un’intera popolazione e creando danni, problami che hanno richiesto una vera e propria mobilitazione dell’intera comunità internazionale.
Un fatto che i satelliti del centro materano hanno monitorato passo dopo passo e che potrà quindi in futuro essere ampiamente esaminato e interpretato. Anche cercando di studiare ed interpretare nella maniera più corretta ciò che è realmente successo.
«I satelliti Cosmo 1,2, e 3 registrano le immagini e ci consentono anche di valutare i danni provocati dal sisma.
L’area non è nuova ad attività sismica – conferma ancora Bianco – era già stata interessata in un passato relativamente recente, da fenomeni di entità simile a quella di qualche giorno fa. La tecnica interferometrica ci consente di studiare con attenzione tutti gli elementi che emergono».
Il progetto Cosmo Sky med, fondamentale per l’osservazione della terra, ha studiato e continua ad osservare l’area abruzzese, colpita dal sisma di un anno fa che ha procurato molti morti e che è certamente e geograficamente più vicina alla realtà lucana.
I primi risultati di questo monitoraggio vengono ora resi disponibili dal progetto pilota Morfeo che sta quindi elaborando i dati Cosmo acquisiti sul’Abruzzo. Nell’attività sono impegnati due gruppi scientifici che si occupano di interferometria, l’Irea-Cnr e il Politecnico di Bari Dipartimento Interateneo di Fisica, assieme allo spin-off Gap.
I satelliti Cosmo sono in grado di monitorare il territorio in qualsiasi condizione meteorologica, di giorno come di notte, di monitorare una particolare area con una frequenza impossibile per altri sistemi, e di rendere disponibili i dati in tempi straordinariamente rapidi.
Il sistema, sviluppato assieme al Ministero della Difesa, è essenzialmente dedicato alla protezione civile, al monitoraggio dell’ambiente e del clima, alla prevenzione delle catastrofi, al controllo delle coste, alle risorse idrogeologiche.
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