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di PIERANTONIO LUTRELLI

Il centrosinistra montalbanese vive momenti di forti fibrillazioni, in vista delle prossime elezioni comunali. Appare abbastanza evidente che si è creata una condizione di forte divisione e conflittualità all’interno della coalizione che vede da una parte il Partito democratico (non del tutto compatto), la lista Stella e parte dei Socialisti sostenere la candidatura del giovane Piero Marrese. Dall’altra, invece, parte del Pd (l’ala bersaniana), Popolari Uniti, Alleanza per l’Italia, Sinistra e Libertà, Rifondazione comunista e Italia dei Valori sostenere, anche se non è ancora ufficiale, la candidatura a sindaco del consigliere comunale Giuseppe Di Sanzo (Sl). Al gruppo di Di Sanzo pare siano approdati anche autorevoli esponenti della società civile, che qualche mese fa avevano strizzato l’occhio verso Marrese. Ora appare del tutto evidente che con questa divisione il centrosinistra rischia di favorire il centrodestra che, anche se apparentemente compatto sul nome di Enzo De Vincenzis, vive anch’esso, pare, momenti di forte difficoltà specie nell’individuazione di candidati spendibili elettoralmente. Ma cosa ha portato il centrosinistra montalbanese verso quest’impasse? In molti sostengono che tutto sia stato provocato da una maldestra gestione delle trattative del Partito democratico che si era affidato, in primo luogo, a un gruppo civico, proveniente da esperienze ideologiche e di militanza nel centrodestra, determinante per far andare a monte la composizione del centrosinistra, agevolando il Partito democratico nella espressione del proprio candidato sindaco. Cosa che ha portato, inevitabilmente, alla momentanea scissione di gran parte del centrosinistra. Tra l’altro, c’è da ricordare che il gruppo civico “Alleanza per Montalbano”, il giorno stesso della presentazione del candidato sindaco Marrese, con relativo comunicato stampa, annunciava la sua uscita di scena, contestando la linea egemonica proprio del Pd. Come se non bastasse, il suo fondatore, Gabriele Propati, da qualche giorno ha aderito ad Alleanza per l’Italia, partito di centro che da qualche giorno si è alleato con il Pd anche in Basilicata. A questo punto, non è escluso che possa riaprirsi il tavolo del centrosinistra per cercare di trovare una soluzione. Un monito è giunto soprattutto dall’intervento del consigliere provinciale (Pu), Nicola Tauro, anche nell’assemblea organizzata dai Popolari Uniti, Sinistra e Libertà, Rifondazione comunista e Italia dei Valori, dove è emersa con forza la voglia di tenere unita tutta la coalizione. A questo punto, per tenere tutti dentro l’unica soluzione possibile sono le Primarie; far decidere alla gente chi deve guidare la coalizione, che sfiderà il centro destra alle elezioni. Le Primarie rappresentano, ora come ora, l’unica via d’uscita che salverebbe, sia il Pd che Marrese, e permetterebbe a tutti gli altri di concorrere, dando una grande prova di coesione, democrazia e partecipazione. Se la sintesi non sarà trovata, potrebbe trarne giovamento il centrodestra, che vedrebbe spianata la strada alla vittoria di De Vincenzis.

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