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A Rosarno c’è stata «la rivolta degli schiavi» perchè all’origine «ci sono stati i negrieri del 2000, che hanno sfruttato e stanno sfruttando il lavoro nero e che nessuno vuole fare». E’ questo il commento del presidente dell’Italia dei valori, Antonio Di Pietro sugli scontri tra immigrati e abitanti a Rosarno (Rc).
«Ci auguriamo che lo Stato di diritto torni a Rosarno – ha detto Di Pietro – e in questo senso noi dell’Italia dei valori, intendiamo dare tutta la massima collaborazione alle istituzioni, a cominciare dalla magistratura e dalle forze dell’ordine, e chiediamo che il governo metta più risorse disponibili per combattere la criminalità, la ‘ndrangheta, la mafia».
Il presidente dell’Idv ha auspicato che «nelle prossime settimane, invece di impegnare il Parlamento nelle leggi ad personam che già hanno previsto, ci sia l’impegno del Parlamento per trovare mezzi e uomini per combattere la ‘ndrangheta e che il Parlamento trovi una soluzione per le migliaia di persone, non solo immigrati, ma soprattutto italiani, che stanno perdendo il posto di lavoro tutti i giorni, perchè questo, molto spesso, è all’origine della criminalità».
Per Di Pietro, infine, «non bisogna guardare il momento finale di una disperazione, ma bisogna guardare a monte di quello che è successo; e a monte non ci sono i singoli abitanti di Rosarno che sono anche loro disperati, ma una criminalità organizzata che ha occupato quel territorio, che violenta gli abitanti, l’imprenditoria sana, l’immigrazione, che violenta lo stato, e lo stato non può più stare a guardare».
«L’unica cosa per combattere la criminalità – ha concluso Di Pietro – è sbattere in galera i delinquenti e non continuare a fare leggi su misura per tenerli senza processo e lasciarli impuniti. Questa legge sul processo breve finirà per tenere fuori tutti questi negrieri».
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